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La Serie A rischia di non partire, ma non per colpa dello spezzatino – CdS

BERGAMO, ITALY - DECEMBER 20:  The arch with the logo of serie A is displayed  prior the Serie A match between Atalanta BC and AS Roma at Gewiss Stadium on December 20, 2020 in Bergamo, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors.  (Photo by Pier Marco Tacca/Getty Images)

La nuova Serie A dovrebbe partire ufficialmente domenica 22 agosto nonostante le proteste da parte dei club. Ma come riporta Il Corriere dello Sport c’è un altro problema relativo alla partenza della prossima stagione. La Serie A non...

Enrico Esposito

La nuova Serie A dovrebbe partire ufficialmente domenica 22 agosto nonostante le proteste da parte dei club. Ma come riporta Il Corriere dello Sport c'è un altro problema relativo alla partenza della prossima stagione.

La Serie A non accetta il 25% di capienza deciso dal Governo

"La serie A minaccia la serrata: stadi aperti al 100% per tutti i vaccinati, oppure il prossimo campionato non parte. Un’altra Assemblea infuocata quella di ieri. Ma non sullo “spezzatino”, tema che ieri (definitivamente?) accantonato, e soprattutto senza spaccature interne. I club erano tutti schierati nel contestare la scelta del governo di far partire la prossima stagione con il pubblico solo al 25%.

«Non sotto quella quota», aveva precisato il sottosegretario alla Salute Costa lo scorso 22 gennaio. Secondo la serie A, però, non è più questione di percentuali: a chi è vaccinato deve essere concesso il libero accesso allo stadio, senza limiti, mentre chi non lo è non deve poter entrare.

Ieri, sera, tale richiesta è stata riportata in un comunicato dai toni solo apparentemente contenuti.La minaccia di sciopero, seppur velata, è infatti contenuta nella frase: «Per far partire il prossimo campionato, e non disattendere il desiderio di 38 milioni di appassionati, i club di A, all’unanimità, richiedono con la massima urgenza un incontro con il Presidente del Consiglio Mario Draghi, con il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e con il Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali». Ora si tratta di attendere la risposta del governo. Ieri, come premesso, il clima era incandescente. Con Preziosi, Ferrero e De Laurentiis - dopo le parole di mercoledì è nella sostanza passato ai fatti – particolarmente infervorati, tanto da arrivare a ipotizzare di non provvedere nemmeno alla compilazione dei calendari. Al momento questa ipotesi non è fattibile. La cerimonia ci sarà il prossimo 14 luglio  e verrà trasmessa su Dazn.

Tuttavia, il malcontento è sempre più concreto, con le società che denunciano una «crisi non più sopportabile » e che lamentano il disinteresse del Governo per il settore che è stato escluso da qualsiasi tipo di ristoro, nonostante «il danno da 1 miliardo e 200 milioni di euro subito finora dai Club a causa della pandemia», come viene ricordato nella nota".