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(Photo by Getty Images)
Mario Sconcerti ha scritto un editoriale molto intrigante per quel che riguarda la caduta del calcio italiano, molto meno competitivo in Europa rispetto agli anni '90 e ai primi anni del 2000. Secondo la nota e autorevole firma de Il Corriere della Sera, tutto sta nell'identità di gioco...
Di seguito un estratto dello strepitoso editoriale di Sconcerti, noto giornalista:
"Resta un problema molto italiano: perché non siamo più produttori di buon calcio? Perché non nascono più campioni? Dove si fermano? Come prima causa, abbiamo perso la nostra identità. Ci siamo vergognati di un calcio all’italiana. Oggi giochiamo come la Spagna venti anni fa, dieci prima di Guardiola. E lo chiamiamo calcio moderno. In sostanza siamo disorientati. Non abbiamo più una cultura, un punto di appoggio. I giocatori sono addestrati non a fare gioco, ma passaggi sul compagno più sicuro, fino a tornare dal portiere. Questo lo chiamiamo possesso palla e ci siamo convinti che è una grande qualità. Ma non c’è nessun riscontro statistico. Amiamo non la ricerca del gol, ma la ricerca di un pertugio tra venti uomini per provare ad arrivare in porta. Quello che facevano Messi e Ronaldo senza avere noi né Messi né Ronaldo. Non abbiamo più un’identità, una frase nostra. Abbiamo trovato il banale e l’abbiamo chiamato progresso".
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