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serie a
(Getty Images)
Nel corso della trasmissione '1 Football Club' programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Di Napoli. L'ex calciatore azzurro ha parlato del campionato di Serie A. In particolare anche della situazione della Salernitana che è in lotta per la salvezza.
Di seguito le sue parole a 1 Station Radio:
"Di cosa ti occupi ora? Faccio lo scout per alcune squadre di Serie A e del campionato svizzero. Ho una scuola calcio con più di 400 bambini, morirò dentro un rettangolo di gioco".
Sulla situazione del calcio dopo il lockdown
"Intravedi qualche nuova leva di rilievo che possa risollevare il calcio italiano nei prossimi 10 anni? Ce ne sono tanti. Abbiamo avuto un calo per il Covid, un distacco dal gioco del calcio perché la pausa non ha fatto benissimo. I numeri aumentano ogni giorno, stiamo tornando alla normalità. Fortunatamente il calcio ha un richiamo che non finirà mai. Però per un momento ho temuto, ma tutto è rientrato. I lockdown hanno minato la voglia di sport, per questo faccio un appello ai genitori: meno video games e più sport!".
Sulla differenza tra il calcio italiano e quello straniero
"Manca il coraggio di lanciare i giovani. La grande differenza che trovo con Inghilterra, Spagna, Germania è questa: non hanno paura di buttare dentro i ragazzini, c'è coraggio e programmazione che diventa storia. Noi per i nostri settori giovanili siamo nel medioevo, non si va avanti per meritocrazia ma c'è sempre chi spinge più per altri fattori. Chi governa il calcio, ai piani alti, ha un lavoro difficile e duro nei prossimi anni. C'è bisogno di cambiamento, la nostra Nazionale non è andata al Mondiale per la seconda volta di fila. Se andiamo a vedere nelle giovanili e nella massima serie il 70% sono stranieri ed è un dato che deve assolutamente calare".
Sul perché i giocatori scelgono altri campionati rispetto al nostro
"Per questo tanti calciatori scelgono altri campionati rispetto al nostro? Certo, anche a livello giovanile si preferisce andare all’estero piuttosto che in Italia. Abbiamo tanti talenti, soprattutto nel sud Italia, basta girare ed avere coraggio. Maradona, Kaka, sono tutti giocatori che facevamo la differenza, noi questi li accogliamo a braccia aperte, ma tanti stranieri che ci sono oggigiorno in Italia sono palesemente inferiori agli italiani".
Sull'Empoli ed il loro metodo
"È una realtà che conosco bene, stanno facendo un lavoro straordinario e lo fanno attraverso i giovani. Il loro settore giovanile è preparato, non hanno paura di buttarli in prima squadra al di là dei risultati. È una delle squadre da prendere come modello di competenza e programmazione".
Sulla finale di Coppa Italia
"È una finale, non si può fare un pronostico. Sono due club che sono il top in queste situazioni. Credo non si possa fare un pronostico, anche se l'Inter ha una squadra più completa, ma la Juve non muore mai, è una squadra che ha dei talenti straordinari che forse Allegri non è riuscito fino in fondo a valorizzare. Io tifo Inter, spero possa portare a casa la coppa. C'è da fare un plauso ad Inzaghi ed a Marotta: nessuno si sarebbe aspettato questa stagione dall’Inter, ad inizio stagione le prospettive erano completamente diverse".
Su Allegri
"Allegri ha fatto meno punti di Pirlo ed ha raggiunto lo stesso suo obiettivo: prematuro esonerare Andrea? Bisogna vivere all'interno per poter dare un giudizio. È un parere prettamente personale, considero Allegri un allenatore che ha i numeri dalla sua. Non l'avrei però richiamato, avrei continuato con qualcosa di diverso, perché voler vincere subito è una cattiva consigliera. La programmazione è alla base di tutto, lo vediamo al Milan che dopo anni di sofferenza è tornato a competere per quello che merita, non a caso Pioli è l’allenatore in sella da più anni tra le prime sei in classifica. I risultati lo hanno aiutato, ma Maldini è uno dei dirigenti che più mi ha sorpreso per serietà e competenza. Nei momenti difficili è andato avanti con le proprie idee, ha subito tante critiche quando perse Donnarumma a zero".
Sulla stagione della Juventus
"Sarebbe fallimentare la stagione della Juve senza Coppa Italia? Una squadra come la Juve non può accontentarsi solo del quarto posto per la storia che ha e per i giocatori che ha, dunque sì: sarebbe una stagione fallimentare".
Sul Lautaro
"La storia dice questo. È andato via Lukaku e non solo, l'Inter è tornata a vincere sempre e comunque. Per un certo periodo ha anche giocato un calcio che ha fatto divertire tutti. Non possiamo non dirlo, ha fatto delle partite strepitose. Marotta ha una programmazione spettacolare, quindi se andrà via Lautaro ci sarà qualcun altro, magari Dybala”
Sulla Salernitana
"Salernitana salva? Ci credevo quando era ultima, ci credo ora. Sabatini ha avuto due cocomeri sotto molto grandi. Si è preso delle responsabilità che se avesse fallito, chissà cosa ne sarebbe stato della sua carriera. Iervolino ha portato grande progettualità, che porterà negli anni una società forte".
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