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Roma, il messaggio di Petrachi: “Pagato un eccesso di fedeltà, ringrazio tutti”

Francesco Melluccio

Gianluca Petrachi, ex direttore sportivo della Roma, ha rilasciato un messaggio per spiegare le ragioni della rottura con il club della capitale e con la società. Il pensiero integrale è stato riportato dall’Ansa in giornata. Possiamo...

Gianluca Petrachi, ex direttore sportivo della Roma, ha rilasciato un messaggio per spiegare le ragioni della rottura con il club della capitale e con la società. Il pensiero integrale è stato riportato dall'Ansa in giornata. Possiamo leggere tanto dispiacere nelle parole dell'ex DS giallorosso, anche se afferma di "aver pagato un conto esagerato".

LE PAROLE DI GIANLUCA PETRACHI

Queste le parole di Gianluca Petrachi: "Sta per iniziare la nuova stagione agonistica e, pur trovandomi forzatamente fuori dai giochi, voglio ringraziare i giocatori e i tifosi della Roma.

Prima di tornare a parlare ho preferito attendere quasi due mesi, dopo gli eventi traumatici e ingiusti che ho vissuto: dalla sospensione, passando per l’esonero, fino al termine della mia avventura, conclusasi con il licenziamento.

Naturalmente nelle sedi competenti i miei avvocati di fiducia faranno valere le mie ragioni. Tuttavia, ritengo opportuno tutelare la mia immagine, andando oltre la delusione e il rammarico provati a causa dei provvedimenti assunti dalla società nei miei confronti.

Ho finito, paradossalmente, per pagare a caro prezzo l’eccesso di fedeltà verso una proprietà che mi aveva fortemente voluto, e che mi aveva legato a sé con un contratto importante, volto a realizzare un progetto triennale.

Un progetto che aveva degli obiettivi da raggiungere: rendere la Roma più giovane e vincente riducendo i costi di gestione. In tal senso, fino a gennaio ho potuto operare in modo efficace.

Purtroppo però, quando ho tentato di alzare un muro, di mettere uno scudo a difesa del gruppo, mi sono ritrovato solo contro tutti. Abbandonato da una proprietà troppo distante da Roma, dalla Roma e dai tifosi. Lasciato solo a combattere una lotta che non potevo portare avanti senza il supporto di chi doveva essere al mio fianco. D’altronde, le battaglie da soli non si vincono.

A quel punto ho capito di non poter portare avanti il progetto per cui ero stato scelto. E questo, ben prima che manifestassi al presidente Pallotta il mio disappunto per non essere stato neppure citato nella sua intervista.

"PAGATO UN CONTO ECCESSIVO"

Avevo chiesto alla proprietà di allontanare gli elementi che violavano i segreti dello spogliatoio e del campo o, ancor peggio, che minavano i rapporti interni. Come quando, ad esempio, inventarono addirittura un litigio tra me e Dzeko.

Quegli stessi elementi che, lavorando nel gruppo, avrebbero dovuto dimostrare fedeltà alla causa della Roma, rispettando il sacro silenzio dello spogliatoio, e che, invece, hanno preferito rendere pubblico l’esperimento della difesa a tre deciso da Fonseca, oppure l’infortunio riportato da Pellegrini.

Alla fine ho pagato un conto esagerato, e questo solo per aver difeso la Roma dentro e fuori dal campo, facendo solo gli interessi della squadra. Tuttavia, taluni hanno voluto bocciarmi per i miei limiti nella comunicazione, alcune volte troppo diretta, ma sempre sincera. Quello che posso dire però, è che resterò orgoglioso del lavoro svolto fino ad oggi nella mia carriera e anche nella Roma.

Infine, faccio i miei migliori auguri a Dan e Ryan Friedkin e a tutta la nuova proprietà, nella speranza che riescano fin da subito a capire che questa città e questi tifosi hanno bisogno di una grande squadra che possa tornare il più presto possibile alla vittoria. Roma merita questo”.