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serie a
(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
È rimasto argomento di discussione il gol del pareggio del Milan contro il Napoli, annullato per una presunta posizione di fuorigioco di Olivier Giroud. Il francese avrebbe, secondo il regolamento, impedito la giocata pulita di rinvio di Juan Jesus, permettendo poi a Kessié di battere in rete. Ne ha parlato - tra i tanti - anche l'ex arbitro Tiziano Pieri.
Di seguito un estratto del suo intervento al Corriere dello Sport:
"Per chi ha studiato il regolamento, per chi lo ha applicato in campo come è capitato a me, per chi continua a studiarlo come gli addetti ai lavori, quello di Milano è un caso abbastanza semplice da leggere: Giroud limita la capacità di giocare il pallone del difendente, anche solo per la presenza".
Su Juan Jesus
"Juan Jesus è costretto a giocarla in un solo modo, avendo l’uomo addosso. Avversario che si chiama Giroud fra l’altro, ma comunque la sua capacità, la sua libertà di gioco è limitata. Fosse stato da solo avrebbe potuto toccarla e mandarla in angolo, provare a calciarla lontano, magari rialzarsi e giocarla. Con un avversario attaccato, come si fa? Ecco l’interferenza. Non serve dire che non muove una gamba per dire che Giroud non interferisce, impatta sulle scelte del difensore di giocare liberamente il pallone. Ma non solo".
Sull'interpretazione
"Molti intendono il termine interferire come limitato solo alla contesa del pallone, interferisce solo se lo gioca. Non è così, la posizione conta, se interferisce - ed uno che è a contatto lo fa sicuro - deve essere punita.E c’era anche fallo prima, forse Massa poteva fischiare quel braccio attorno al corpo di Juan Jesus. Si sarebbe risparmiato le polemiche".
Sull'episodio simile in Atalanta-Roma
"Palomino tocca Cristante, gli mette pressione, è più semplice, che poi la tocchi Cristante non significa nulla. A Bergamo l’unico errore è procedurale, Nasca non è stata attento. Bravissimi gli arbitri perché il messaggio che passa è quello dell’uniformità. Se c’è, al di là di pareri magari differenti, gli arbitri decidono allo stesso modo, la regola è uguale per tutti. Poi magari bisogna cambiare le regole, se non vanno bene, ma non spetta agli arbitri, bensì all’Ifab".
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