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serie a
Genoa Faggiano
Daniele Faggiano, direttore sportivo del Parma, è intervenuto ai microfoni di RadioKissKissNapoli per parlare della possibile ripresa della SerieA e nel caso di come ripartire. Secondo il DS ci vorrà compattezza in LegaSerieA, senza polemiche.
"La priorità è la salute. Ogni giorno cambiano le direttive nel corso di quest'emergenza, quindi dobbiamo pensare prima a queste situazioni di natura medica, poi si vedrà. Sento parlare di maxi-ritiri, tutti in una città, ma non è semplice. Io dico la mia. Non sono né a favore né a sfavore di giocare. Mi manca il mio lavoro, ma so che adesso la priorità non è questa.
Dovessimo rigiocare, e tutti giocassimo a porte chiuse, spero che non ci siano polemiche. Se ricominciamo, ricominciamo tutti compatti e uniti. Se non ricominciamo, sempre tutti compatti e uniti. Ho detto in tempi non sospetti che dovevamo giocare quando si poteva, finire il campionato quando si poteva e quando finiva si ricominciava con le stesse pause, quindi a novembre-dicembre. La prossima stagione, per ovviare al problema Europei potremmo giocare due partite a settimana per colmare il gap. Non diamo numeri, giorni, che poi non si rispettano. Così si danno solo delle aspettative, la gente crede che si va alla normalità, ma non è così".
"Da questa situazione si può vedere chi è appassionato e ha voglia di calcio e chi non ha la voglia. Possiamo partire come anno zero. Gli interessi sono miliardi, capisco gli imprenditori, ma dobbiamo ripartire da zero. Se ognuno pensa al suo orticello, io vinco, non retrocedo, tu ti salvi... Questo vuol dire che non si capisce che siamo in una pandemia.
Andate a vedere tutti come stanno a Brescia, Bergamo e Parma. Ho sentito un mio ex collaboratore, sono morti parenti di tanti suoi amici. La gente non capisce. Io sento parlare di ricorsi e non ricorsi. Non so chi per interesse non vuole giocare, sono fatti loro. So solo che qui ci vuole buonsenso".
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