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serie a
(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Napoli-Torino sarà l'ennesimo scontro ideologico tra il fisico e la tecnica. L'arrembante uomo-contro-uomo un po' tossico di Juric contro le mosse fluide di Spalletti, impegnate a ricavarsi spazio lì dove non c'è. Di contro, tanti falli anche per impedire la prima costruzione avversaria e spezzare il ritmo: dovrà essere bravo l'arbitro, come non fu in caso di Napoli-Verona dell'anno scorso e dello stesso Napoli-Torino che sbloccò Osimhen di testa al 90'. Le squadre di Juric infatti sono maestre in questa ricerca del contatto al limite dell'irregolarità.
Nonostante ci abbia messo dentro più qualità,il Toro di Juricresta sempre lo stesso team rognoso di sempre. Uno contro uno per tutto il campo e tanta fisicità contro la scioltezza del Napoli, abituato a muovere il pallone a ritmo ragionato per tentare di trovare il foro giusto dove colpire. Ci vorrà testa, i soliti scambi di posizione continui, il miglior Kvara perché saltare-l'uomo batte l'uomo-contro-uomo. Il dribbling è la kryptonite del Torino. Come si è visto anche con l'Inter, però, in un grande stadio questa squadra riesce ad esaltarsi e a diventare realmente pericolosa, ancor di più al termine di una sosta da cui tanti giocatori azzurri torneranno affaticati e appesantiti. Nessuno come Juric impantana il Napoli (lo dice la storia degli ultimi anni) ed è proprio l'avversario meno indicato da affrontare in ripresa di campionato. Subito dopo ci sarà l'Ajax due volte con in mezzo la Cremonese: in 4 gare il Napoli dovrà sempre fare il suo gioco ma riuscendo ad adattarsi all'avversario tecnicamente e tatticamente. Una prova di maturità sul campo non indifferente.
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