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serie a
L'annata passata del Napoli è stata da incorniciare, anche se sul finire ci sono state diverse occasioni perse. Quest'anno gli azzurri devono ripartire ed inevitabilmente tutto ciò passa anche dal mercato. A tal proposito, a "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pietro Carmignani, ex allenatore del Napoli e della Juve analizzando diversi aspetti del club azzurro.
Di seguito le sue dichiarazioni:
L'anno scorso il Napoli per me era la più forte, ma ha vinto la squadra che è stata più continua. Attualmente il club campano ha perso diversi calciatori, in particolare Insigne, Mertens e Koulibaly. Resta ugualmente forte, fedele alle tradizioni, Spalletti porterà tanto lavoro.
Su Meret
È diventato col tempo una seconda opzione. Inizialmente doveva essere il titolare della squadra. L'esperienza e il miglioramento delle proprie caratteristiche si acquisiscono soltanto giocando. Spalletti avrà pure le sue idee, ma Alex è un ottimo calciatore con grandi qualità. Il gioco con i piedi è fondamentale, ma bisogna innanzitutto saper parare. Un portiere migliora soltanto scendendo in campo e rischiando determinati interventi.
Sulle critiche all'estremo difensore
Meret è un ottimo giocatore, ma deve dimostrare il proprio valore, il quale può emergere soltanto giocando. Per costruire dal basso, bisogna essere bravi con i piedi; è inutile scaricare il pallone sui terzini.
Sul ballottaggio tra i pali
Meglio avere due grandi portieri piuttosto che uno. Per quanto concerne l'alternanza, basti citare il Milan di Sacchi, nel quale si alternavano due portieri. Sono un tradizionalista, forse bisogna distinguere l'estremo difensore titolare e la riserva. Ma ribadisco che due portieri bravi offrono un apporto alla squadra più prezioso rispetto ad uno soltanto.
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