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Nanni: “Con Green Pass stadi aperti ad un buon numero di tifosi. Rischi minimi”

NAPLES, ITALY - APRIL 18:  A general view inside the stadium prior to the Serie A match between SSC Napoli and FC Internazionale at Stadio Diego Armando Maradona on April 18, 2021 in Naples, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors.  (Photo by Emilio Andreoli - Inter/Inter via Getty Images)

A Radio Marte è intervenuto Gianni Nanni, medico sociale del Bologna e responsabile dei medici della Serie A, su alcuni temi attuali

Tony Sarnataro

 A Radio Marteè intervenuto Gianni Nanni, medico sociale del Bologna e responsabile dei medici della Serie A, su alcuni temi attuali.

Le parole di Nanni

"Il discorso del campionato non è assolutamente a rischio. Come gruppo squadra di Serie A stiamo già vaccinando la maggior parte dei nostri componenti. Per quel che riguarda calciatori e staff, che fanno parte del gruppo, non ci sono problemi. Dal punto di vista degli spettatori credo che utilizzando il Green Pass ci sia una possibilità di portare dentro gli stadi un bel po' di persone. Certamente non c'è la situazione dell'anno scorso. Con il Green Pass vero - cioè vaccinato o COVID-19 guarito - i rischi sono minimi. Diverso è il rischio di tamponi un paio di giorni prima, perché magari lo sto incubando. Per quello che riguarda i vaccinati e i COVID-19 guariti non c'è problema. Apriamo a tutti quelli che possono andare. Se nel 50% la maggior parte non sono vaccinati o guariti rischiamo grosso. Non sono neanche azzerate le misure di sicurezza, ci sarà un servizio d'ordine che regola entrate e uscite. Test salivare? In Italia non è stato ancora convalidato ma rispetto all'anno scorso abbiamo aumentato la sicurezza".

Calciatori no vax

 (Photo Facebook Vincenzo De Luca)

Nanni continua: "Calciatori no vax? Ovviamente l'obbligatorietà non c'è e su questo siamo d'accordo, non si può obbligare un calciatore a vaccinarsi. Devi fare di tutto per convincerli però ovviamente non si può obbligare. Chiaramente chi non è vaccinato dovrà sottostare al protocollo dell'anno scorso, con tamponi ravvicinati, sierologico e misure di sicurezza. Discorso di libertà e di rispetto verso gli altri. Dovremmo imporre che chi non si vaccina se ne assume le responsabilità e ne paga le conseguenze. Se ti becchi il COVID-19 poi ti paghi le cure. Io ti curo e ti salvo ovviamente però paghi le terapie, perché non hai voluto vaccinarti. Stiamo parlando di una pandemia. Stiamo subendo una pandemia mondiale, non possiamo avere le stesse regole e gli stessi principi senza un problema del genere. Si è liberi di non vaccinarsi ma poi se ne pagano le conseguenze. Non solo paghi le cure ma paghi anche i danni che procuri agli altri. Se tu crei un focolaio poi devi pagare. Non credo che andremo a minare la democrazia e i diritti con una cosa del genere".

La pandemia avanza

 tuttobasket.net

"Variante delta? Ci sono sulla scena una serie di misure non applicate in maniera rigorosa, anche per via degli Europei. Abbiamo chiaramente visto delle scene che non sono molto edificanti in un momento di pandemia ma ce lo dovevamo aspettare. Ovvio che si parla soprattutto di persone giovani, quindi le terapie intensive e gli ospedali sono molto meno coinvolte. Dal punto di vista della vaccinazione l'obiettivo è quello di arrivare a inizio di campionato con il gruppo squadra vaccinato in Serie A. Credo che siamo a buon punto. C'è ancora qualche defezione dovuta a qualcuno che non vuole vaccinarsi ma siamo a buon punto. La Federazione si è resa disponibile a risolvere anche certe problematiche. Dovremmo arrivare agli appuntamenti ufficiali con la stragrande maggioranza dei gruppi squadra vaccinati. Chi non ha ancora l'immunizzazione definitiva o completa dovrà sottostare a sierologici periodici come prevedeva il precedente protocollo".

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