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Nainggolan sul rinnovo di Mertens: “Merita di decidere lui quando andar via!”

Mattia Fele

Le parole di Radja Nainggolan

Radja Nainggolan è stato per anni uno dei migliori centrocampisti in Italia. Poi il calo, che alcuni hanno - forse erroneamente - attribuito ad alcuni comportamenti particolari extra-calcistici. Il belga ha sempre risposto con trasparenza a certe critiche, ricordando inoltre con affetto tutti i luoghi in cui è stato e le squadre per cui ha militato. Tra cui quella Roma di Spalletti, oggi criticato per il poco utilizzo di Dries Mertens...

Nainggolan: "Mertens? Ha fatto la storia del Napoli, deve continuare..."

 

Di seguito un estratto dell'intervista del belga a Fanpage:

"Napoli? Credo che quest’anno avrebbe potuto davvero vincere lo Scudetto. Però adesso ha pareggiato con la Roma, il tutto dopo aver perso tante partite in casa in maniera infelice. Dopo il pareggio con la Roma è più difficile".

Su Napoli e Roma 

"Sono due piazze molto simili, due piazze talmente passionali dove le aspettative sono enormi e dovrebbero sognare in silenzio. Servirebbe un maggiore equilibrio. Perché poi la passione è troppo pesante. Poi io ad esempio accettavo le battute e ridevo, ma altri giocatori invece no".

Sulla sua scelta nel 2014

"Non solo per una questione economica. Sai come funziona, quando sei molto legato a una piazza ovviamente qualcosa ti condiziona. Parliamoci chiaro, sia Napoli sia Roma sono due piazze bellissime, sono le più importanti a livello di tifo in Italia. Ho pensato fosse più giusto andare alla Roma per rispetto ai tifosi del Cagliari".

Su Dries Mertens

"Per me uno come lui merita di decidere personalmente quando andar via da Napoli. Un ragazzo del Belgio arrivato come esterno come riserva di Insigne e che poi si è guadagnato il posto da titolare diventando anche capocannoniere storico… Mertens ha ottenuto tanto rispetto soprattutto da parte dei tifosi, ed è per questo che gli si dovrebbe permettere di continuare a vestire l’azzurro".

Su Spalletti e il trequartista

"Sì, diciamo che Spalletti era abituato a giocare con un trequartista alla Totti, mentre oggi lo fa con Zielinski, che ha molta più qualità di me. Con me era diverso perché in quel caso ero il primo a fare pressing insieme al centravanti. Quell’anno abbiamo registrato il miglior punteggio della Roma in Serie A, quindi male non è andata…".