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Moggi: “La giustizia sportiva è una dittatura! Come si fa a penalizzare la Juve?”

Giovanni Montuori

L'affondo dell'ex dirigente

Luciano Moggi, ex dirigente della Juve, ha parlato a Tuttomercatoweb scagliandosi contro la giustizia sportiva e soffermandosi sulla penalizzazione ai bianconeri.

Juve, la difesa di Moggi

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Le parole di Moggi: "Polemiche in Inter-Juve? Poco da dire, hanno detto che mancano le immagini... Il VAR deve vederle tutte, ce ne erano 3 da vedere: il fallo di Rabiot e i due di Vlahovic. Sono stati 4 minuti al VAR e non sono riusciti a decifrare l'accaduto, sarebbe stato opportuno chiamare l'arbitro e far decidere lui. Non mancano le immagini, ma il VAR a cosa serve? Poi c'è chi piange e chi lascia perdere, ma sbagliano entrambi. La Juventus non vince contro la Salernitana per un errore del VAR e sbaglia a non incavolarsi, ma lo stesso fa chi si lamenta. È il calcio, le decisioni vanno accettate".

Sul -15 inflitto alla Juve:"Mi attengo al regolamento e voglio tornare a parlare di Calciopoli. La giustizia ordinaria ci sanzionò perché si parlava con i designatori, ma all'epoca si poteva farlo per avere chiarimenti, mentre dal 2007 è vietato. Faccio questo ragionamento perché le plusvalenze sono ammesse nell'ordinamento sportivo, come si fa quindi a dare 15 punti di penalizzazione alla Juventus? Mi resta tutto difficile da capire, dovranno fare marcia indietro, ma lo fanno solo quando vogliono. Mourinho era squalificato, però era davanti allo spogliatoio della Roma dopo la gara, quindi dovrebbe in teoria subire un'altra squalifica... Poi ci sarebbe da dire che quando un tecnico viene squalificato sconta la sanzione la partita successiva, mentre a lui, siccome c'era Roma-Juventus, gliel'hanno fatta scontare più tardi. La Giustizia Sportiva fa come vuole, è una dittatura. Parlare di plusvalenze è ridicolo perché, ripeto, sono ammesse. Il problema è di Consob che avrebbe dovuto fare delle multe alla Juventus perché non ha seguito la linea delle quotate. Non so come risolvere la vicende, la Giustizia Sportiva andrebbe cambiata dalla prima persona all'ultima. Il presidente della Federazione ci deve pensare, le dittature, dove c'è partecipazione di un pubblico che paga per tenere in piedi il baraccone, non possono avvenire".