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serie a

Juve, ammenda o punti di penalizzazione: ecco cosa rischia sul piano sportivo

Domenico D'Ausilio

Ecco le sanzioni previste dal Codice di giustizia sportiva

Immediatamente dopo la chiusura indagini dell’inchiesta Prisma, la Procura federale ha chiesto gli atti, che sono arrivati giusto due giorni fa. Il procuratore capo Giuseppe Chiné deve ora analizzarli, pagina dopo pagina, per capire due cose fondamentali: se ci siano gli estremi per la "procedura per revocazione" della sentenza che in Corte federale d'Appello aveva assolto gli undici club e i 59 dirigenti sotto accusa per il caso plusvalenze, tra cui quelli della Juve, e quelli per l'apertura di un nuovo fascicolo sulla questione delle scritture private tra club e giocatori. Lo riporta la Gazzetta dello Sport.

Juve, ecco cosa rischia sul piano sportivo

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"Le sanzioni sulle violazioni in materia gestionale ed economica, e dunque sull'illecito amministrativo, sono regolate dall'articolo 31 del codice di giustizia sportiva. Gli scenari sono diversi. Se "la falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi ovvero qualsiasi altra attività illecita o elusiva" (dalle plusvalenze agli stipendi) ha consentito di ottenere l'iscrizione al campionato, la sanzione sarà molto più pesante. Al comma 2 si legge infatti che le sanzioni vanno dalla "penalizzazione di uno o più punti in classifica" alla "retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato di competenza e dunque il passaggio alla categoria inferiore", fino all'esclusione dal campionato con assegnazione da parte del Consiglio federale ad uno dei campionati di categoria inferiore. Se la variazione in bilancio non fosse stata determinante per l'iscrizione al campionato, le sanzioni (comma 1) si limiterebbero a una multa salata e all'inibizione dei dirigenti coinvolti, dunque senza punti di penalizzazione, come chiesto da Chiné già in primo grado".Le penalizzazioni di punti potrebbero comunque arrivare per la sola questione stipendi e carte private. Al comma 3 del solito articolo 31 si legge:"La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l'ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica".E su questo punto potrebbero essere coinvolti anche i giocatori, che rischiano una "squalifica di durata non inferiore a un mese".