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Bergonzi: “Il giallo a Osimhen non c’è! Ricorso? Soltanto in un caso è possibile”

Claudia Vivenzio

L'ex arbitro Mauro Bergonzi fa chiarezza sugli episodi dubbi in Napoli-Udinese

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l'ex arbitro di Serie A Mauro Bergonzi. Trai i vari temi trattati, il tanto discusso giallo a Victor Osimhen che ha comportato la squalifica del nigeriano per il prossimo turno contro l'Atalanta.

Bergonzi: "Il giallo a Osimhen non c'è! Ricorso? Soltanto in un caso è possibile"

Di seguito l'intervista dell'ex arbitro Mauro Bergonzi riportata dalla redazione di calcioinpillole.com:

"Napoli-Udinese bella partita, se devo valutarla esulando dall'analisi arbitrale. Partiamo subito dicendo che il giallo di Rrahmani è giusto e non c'è nulla da eccepire. Per quanto riguarda Osimhen, l'arbitro l'ha valutata come azione pericolosa, valutando che il tiro potesse andare in porta. Dico la verità: non mi trovo d'accordo con l'arbitro. Non c'era granché di pericoloso in quell'azione, c'era un 'muro' di giocatori del Napoli. Bastava la semplice sanzione tecnica. Osimhen la tocca prima con altra parte del corpo? Sì, ho notato anch'io. L'arbitro è stato ingannato dalla posizione del braccio, il regolamento non aiuta perché la situazione è molto soggettiva. Se la posizione non è congrua, il fallo è punibile anche se c'è tocco antecedente da altre parti del corpo ma, ribadisco: io non avrei ammonito Osimhen".

Sul possibile ricorso per il giallo di Osimhen

"Non credo sia possibile. Non è compito nostro dirlo, da ex arbitri, ma credo non ci siano i presupposti a meno di uno scambio di persona. Ma ovviamente non è questo il caso".

Sull'espulsione di Pablo Marí

"Non sono d'accordo con l'espulsione di Pablo Mari. Il cartellino rosso cosa richiede? Sproporzionata vigoria fisica e qui non la vedo. Vedo un giocatore che voleva colpire la palla e colpisce invece il giocatore. Maldestro, ingenuo ma non da cartellino rosso".

Sul possibile contatto da rigore tra Mario Rui e Soppy

"L'arbitro era posizionato bene e ha visto, ritenendolo un episodio fortuito. Mi trovo d'accordo con l'arbitro. Sollevo, ancora una volta, il problema delle immagini retroporta che non aiutano il direttore di gara. Se il VAR non può fornire una visuale chiara, allora diventa impossibile valutare con assoluta certezza gli episodi al limite come questo".

Sul contatto Maignan-Lovato in Cagliari-Milan

"Siamo a fine gara, c'è questo contrasto in area di rigore zeppa di uomini. Maignan esce e tocca Lovato. Ancora una volta, sfido chiunque a dirmi che esiste un'immagine chiara. Attenzione, non sto dicendo né che sia rigore né che non lo sia. Dico solo che nessuna immagine può darci una certezza al 100%, pertanto, non resta che fidarsi di ciò che ha visto l'arbitro".

Sulla gomitata di Ibanez a Milinkovic-Savic in Roma-Lazio

"C'è un episodio simile in Bologna-Atalanta tra De Silvestri e Pezzella che è stato valutato come fallo in attacco. In campo, ti dico la verità, non lo avrei fischiato e credo il VAR abbia fatto bene a non intervenire perché sono quelle situazioni che devono sempre essere gestite dal direttore di gara".