Figc, Sibilia sul caso Atalanta: “Se hai buonsenso non usi certe parole”

Il calcio continua a macinare gare senza pubblico ma soprattutto non senza alcune polemiche. Ma soprattutto non senza una piccola speranza per il futuro di questo sport segnato inevitabilmente dagli effetti del Coronavirus. Tutti argomenti...

Il calcio continua a macinare gare senza pubblico ma soprattutto non senza alcune polemiche. Ma soprattutto non senza una piccola speranza per il futuro di questo sport segnato inevitabilmente dagli effetti del Coronavirus. Tutti argomenti affrontati anche da Cosimo Sibilia, vice-Presidente FIGC e Presidente LND, intervenuto ai microfoni di Radio Marte.

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Figc, le parole di Sibilia

"Ascolti ridotti per la Serie A? Senza pubblico il calcio è uno spettacolo monco. Poi c'è ancora il ricordo di queste brutte giornate, nelle quali abbiamo parlato meno di calcio e più di contagio e coronavirus. Era abbastanza prevedibile, abbiamo avuto scarsa partecipazione da parte dei telespettatori. Credo che, in termini sportivi, ci siano state sorprese in negativo come quelle di Lazio e Inter. Anche la Juventus dopo la ripresa del campionato non ha dato quello che ci si aspettava. Ci sono anche sorprese positive come il Milan e il Napoli che si stanno ben comportando. L'analisi scaturisce da una riflessione quasi scontata: una cosa è giocare con il pubblico, tutt'altra è stare chiusi in uno stadio con poche centinaia di addetti ai lavori.

Riaprire gli stadi? Un auspicio, l'ho detto anche altre volte in altre interviste. Dicemmo che una volta riaperte discoteche e teatri si poteva sicuramente parlare di una congrua percentuale di spettatori per una partita di calcio. Condivido la posizione che ha preso la Lega di Serie A, sono favorevole alle riaperture parziali. Piano piano penso si possa recuperare, sperando che nel più breve tempo possibile si possa tornare alla normalità. Il termometro di tutto questo è la poca partecipazione televisiva alle partite.

Inchiesta Procura Federale sul dirigente dell'Atalanta e scuse di quest'ultimo? Fa parte della sensibilità di ognuno di noi, sono parole che io non avrei mai pronunciato come peraltro tutte le persone di buonsenso. La formula come da consuetudine è quella di chiedere scusa ma mi rendo conto che questo avviene successivamente a un'offesa rivolta a un'intera popolazione e per qualcuno le scuse non bastino. Tutti dovrebbero pensare prima di parlare. Far connettere il cervello. La procura ha fatto il proprio dovere con l’apertura di un’inchiesta, è un dovere d'ufficio, non c'era dubbio che dovesse procedere sulla questione".

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