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serie a

L’ex procuratore Figc: “Caso plusvalenze, nessuna penalizzazione! Ecco i rischi”

Giovanni Montuori

Le parole di Marco Di Lello

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Marco Di Lello, presidente Commissione Affari Economici LND ed ex Procuratore FIGC, che ha parlato del caso plusvalenze. 

Caso plusvalenze, l'analisi dell'ex procuratore Di Lello

Le parole di Di Lello:

“È la prima volta che la Procura riesce ad ottenere un rinvio a giudizio sul tema delle plusvalenze. Ricordiamo l’esclusione del Chievo di tre anni fa che nascondeva falsi in bilancio ma alla fine il deferimento avvenne per altro, non per la contestazione del 31 comma 1. Per cui questo può essere un procedimento che in qualche modo farà scuola. Vedremo come andrà a finire, alla fine di questo percorso daremo un giudizio".

Sul caso plusvalenze 

"L’importante è che ci sia stato un palo da parte della Procura in materia. Altre volte abbiamo discusso di fair play finanziario e poi alla fine questi sotterfugi tendono ad eludere i regolamenti. Considero l’attenzione a questa materia molto importante perché bisogna porre un freno a spese folli in virtù di una situazione economica complicata che stiamo vivendo da anni. È presto per esprimere giudizi, vedremo cosa diranno le sentenze. La contestazione del comma 1 impedisce l’erogazione di sanzioni più gravi come possono essere la penalizzazione in classifica o addirittura una retrocessione perché si limita ad un’ammenda con diffida. Considero positivo che ci sia una prima iniziativa in questa direzione, poi sono decine e decine le contestazioni".

Sul Napoli

"Il Napoli ha un episodio che viene diviso in cinque contestazioni della Procura. Il processo sportivo ha molte meno formalità, è più semplificato e snello rispetto all’ordinamento giuridico. Da capire se si avrà un criterio oggettivo rispetto alle modalità di valutazione di un calciatore. Non ci sono precedenti. È difficile, è un processo in cui la frode di per sé non c’è e non ci può essere. Basteranno indizi gravi e concordanti per far assumere una decisione di colpevolezza da parte del Tribunale e poi da parte della Corte d’Appello? Questo è il tema giuridicamente più interessante. Il procedimento, ripeto, è tutt’altro che inutile. Anche l’Inter è sotto i riflettori della Procura. Sarà lunga la cosa, nessuno ha scelto di patteggiare (una strada che avrebbe permesso di risparmiare soldi). Sono curioso di sapere come andrà a finire, penso che dovremo aspettare i tre gradi di giudizio”.