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FIGC, passa la riforma di Gravina: ma dalla Serie A nessun voto a favore. I dettagli

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I club del massimo campionato divisi tra contrari e astenuti
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

La riforma presentata dal presidente FIGC Gabriele Gravina per la modifica dello Statuto Federale è passata. Le votazioni per modificare i vari articoli hanno dato ampio parere positivo alle proposte presentate dalla Federazione e portano con sé anche una spaccatura anche all'interno della Serie A. I delegati accreditati sono 253 sui 283 aventi diritto, per un totale di 461,69 voti su 516.

La proposta di Gravina - votata articolo per articolo - ottiene un'ampia maggioranza, ma la Serie A ha sempre evitato con ogni suo delegato di esprimere voto favorevole (solo una preferenza all'articolo che toglie la rappresentanza all'Aia): 8 i voti contrari e 12 gli astenuti. La votazione finale della riforma nel suo complesso ha ottenuto l'83,3% di voti favorevoli, 6,4% contrari e 10,3% astenuti (manca circa il 5% dei calciatori per motivi legati al rinnovo delle cariche). Con questa riforma la Serie A acquisisce maggiore autonomia e potere di veto nelle materie che la riguardano (unica Lega a mantenerla). Non mantiene invece l'autonomia sui controlli sulle squadre (ormai affidate a una autorità indipendente) e in alcune materie resta il contro-veto della FIGC. Autonomia tecnica e gestionale agli arbitri. Secondo quanto riporta TMW, la Serie A non è soddisfatta della votazione e nei prossimi giorni dovrebbe presentare ricorso, dopo un'Assemblea che si terrà il 18 novembre.