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serie a
Spunta l'interrogatorio di Nicolò Fagioli, lo riporta Il Corriere della Sera:
"Si può raccontare la storia di Nicolò Fagioli anche partendo dalla fine, da quella che per lui è stata una liberazione. Quando il 28 settembre, accompagnato dai suoi legali Luca Ferrari e Armando Simbari, si è seduto di fronte al procuratore Figc Giuseppe Chiné, sarebbe ipocrita dire che non sapesse che, collaborando, avrebbe potuto accedere a uno sconto di pena, ma sarebbe altrettanto ingiusto non riconoscere in quel momento uno sfogo liberatorio, un grido d'aiuto, di sicuro la voglia di voltare pagina. «Durante la notte pensavo di giocare solo per tentare di recuperare il mio debito»), le lacrime, come quelle viste in campo in Sassuolo-Juventus e che tutti avevano ricondotto a un errore tecnico e pensa, do ai miei debiti legati alle scommesse». «Le ricevute delle singole giocate pervenivano sul mio cellulare da parte del referente della piattaforma, legale o illegale. Mi arrivavano tramite un'app Treema, che, per quanto mi avevano detto, garantiva al mittente la riservatezza nelle trasmissioni». Guadagni zero: «Non ho mai percepito un euro perché un'eventuale vincita andava a compensare i debiti». Ed è così che, dal tennis, passa a scommettere sul calcio".
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