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serie a
ROME, ITALY - JUNE 10: UEFA President Aleksander Čeferin (R), and FIGC (Italian Football Federation) President Gabriele Gravina attend the Gala Dinner at Palazzo Brancaccio for the FIGC UEFA Euro 2020 Opening Event on June 10, 2021 in Rome, Italy. (Photo by Franco Origlia/Getty Images)
Rischiano di intrecciarsi pericolosamente le strade di calcio e politica. Il motivo è rappresentato da un emendamento proposto dal deputato di Forza Italia Giorgio Mulé al Decreto Sport che sposterebbe gli equilibri del calcio dando maggior peso alla Serie A. Qualora l'emendamento dovesse passare, non troverebbe il parere favorevole di organi internazionali del pallone come Fifa e Uefa, che hanno deciso per questo motivo di inviare una lettera alla Figc, col presidente Gravina che a sua volta l'ha già inoltrata al governo. Di seguito il contenuto della lettera.
"Ciascun singolo punto contenuto nel testo dell'emendamento è incompatibile con gli obblighi della Figc, in quanto federazione membro della Fifa e della Uefa. Se tale emendamento dovesse essere adottato e reso esecutivo nella sua formulazione originale, o anche in una nuova formulazione che continuerebbe a sostenere sostanzialmente gli elementi materiali trattati in questa lettera, non ci sarebbe altra scelta di sottoporre la questione agli organi decisionali competenti per l'esame di misure appropriate, inclusa un'eventuale sospensione della Figc. Una sospensione che renderebbe incompatibile l’Italia quale Paese co-ospitante della fase finale del Campionato Europeo Uefa 2032". In merito è intervenuto anche il presidente del Coni Malagò, che ha dichiarato quanto segue: "È una lettera che fa riflettere e sulla quale fare delle considerazioni. Non penso che non ci siano responsabili né che il nostro Paese sia l'unico in cui ci sono delle dinamiche di interpretazione o discussione su temi di politica sportiva - ha detto il numero uno dello sport italiano a margine del consiglio odierno -. In questo preciso momento storico, in cui siamo testa e cuore sulla spedizione di Parigi, ne avremmo fatto volentieri a meno. Bisogna fare tutte le possibili riflessioni anche perché siamo l'Italia e siamo la nazione ospitante degli europei del 2032. Meglio mettere acqua sul fuoco perché non mi sembra un vantaggio per nessuno adottare politiche diverse".
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