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Dazn, altro che 500mila disdette! La sommossa del popolo Juve è un’illusione

Giovanni Montuori

Le disdette sono molte meno dei numeri che circolano: la perdita economica è nulla

I tifosi della Juve sono in rivolta sui social dopo la penalizzazione ricevuta: è partita una campagna di massa per disdire Dazn. Ma i numeri che circolano non sono reali.

Dazn, la sommossa del popolo Juve è un’illusione

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L'analisi de Il Fatto Quotidiano: "La “disdetta Dazn” (e mettiamoci dentro pure Sky), è diventata subito virale. Tweet in tendenza, appelli e petizioni: uno tsunami arrivato fino ai quotidiani nazionali. Uniti contro la Lega Calcio, contro la Figc di Gravina, contro pure la Uefa di Ceferin che si starebbe vendicando per la Superlega (come se le avesse fatte lui le plusvalenze fittizie). Siamo tanti, tantissimi, già 100 mila, no anche di più: mezzo milione, ormai rac- contano i ben informati, che si danno di gomito e si fomentano a vicenda. Il sistema trema, senza i soldi dei tifosi bianconeri affonda. Nessuno può permettersi di toccare la Juve. O forse no. Fuori dalla bolla social, la realtà è un po’ diversa. Il Fatto ha scoperto quante sono davvero le disdette registrate nelle ultime settimane: appena 6 mila, un centesimo delle iperboliche cifre vociferate, per un impatto del tutto irrilevante. Considerando il piano standard da 30 euro al mese, per i tre mesi di campionato che restano, parliamo di circa mezzo milione su un contratto da 840 milioni a stagione. La sommossa di popolo, insomma, è un’illusione virtuale, ma se anche fosse esistita avrebbe avuto l’effetto opposto. I contratti dei diritti tv sono blindati, a parte una minima percentuale di revenues legate ad ascolti e abbonati, la Serie A incassa comunque la cifra concordata. Un’eventuale emorragia di clienti, insomma, colpirebbe nell’immediato solo Dazn. La questione, semmai, potrebbe porsi a lungo termine: al momento del prossimo bando per il triennio 2024-2027, una Serie A con un bacino d’utenza inferiore potrebbe avere meno valore sul mercato, che si è già ristretto di suo. Ma anche questo sarebbe un boomerang, visto che i ricavi dei diritti tv vengono redistribuiti ai club per importanza, quindi innanzitutto alla Juve, che oggi come domani farà comunque parte del sistema calcio italiano e quindi sarebbe la più colpita dal boicottaggio. I tifosi bianconeri l’hanno studiata proprio bene. Ma stiano tranquilli: i giudici decideranno senza intromissioni politiche o mediatiche. Per fortuna di tutti, anche della Juventus".