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Decreto Crescita, per la Serie A pronto un nuovo bonus: ecco come cambia il mercato

Giuseppe Ferrara

In arrivo un nuovo bonus per il campionato italiano e i club della massima serie

Marco Bellinazzo de "Il Sole 24 ore" ha analizzato la situazione legata alla Serie A con l'abolizione del Decreto Crescita.

Serie A, parte un nuovo bonus dopo l'abolizione del Decreto Crescita

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Di seguito la nuova modifica: "Decreto Crescita, per la Serie A parte il bonus di 300 milioni. L'agevolazione è costata solo l'8% del gettito fiscale del settore (3,6 miliardi) L'applicazione del regime ordinario adesso potrebbe sfavorire i vivai tricolori. Il 2 gennaio si è aperta la sessione invernale del calciomercato, la prima dallo stop alle agevolazioni del Decreto Crescita per lo sport professionistico. Non è quindi più possibile ingaggiare giocatori dall'estero, anche italiani purché abbiano la residenza oltralpe da due anni, risparmiando il 50% sulle ritenute Irpef. Per i calciatori cambia poco perché di norma contrattano stipendi al netto delle imposte. Per le società invece verrà meno un risparmio che valeva a regime poco più di 100 milioni annui. Alcuni partiti politici e l'Aic (il sindacato calciatori) hanno esultato per l'abolizione immediata - e non graduale come pure richiesto dai club -, di una misura che dalla sua introduzione nel 2019 avrebbe penalizzato gli atleti italiani. Un rischio per la verità non del tutto scongiurato".

"Con le correzioni apportate nel 2022 al bonus impatriati, i giovani formati nei vivai tricolori erano tutelati da due limiti: i 20 anni di età e il milione di compensi. Sotto questa soglia l'agevolazione non scattava. Non a caso nella stagione in corso sono stati tesserati solo 50 calciatori assoggettati al regime degli impatriati, rispetto a un totale di 653 e a 1.083 contratti professionistici complessivi in Serie A. Secondo i dati forniti dalla Lega di Serie A al Governo, in questa stagione, il 20% delle squadre non ha messo sotto contratto impatriati. Tuttavia, con l'abolizione del regime speciale, i calciatori potrebbero rientrare in quello ordinario. E dunque non è escluso che quelli in possesso dei requisiti introdotti dalla nuova normativa - ad esempio, un titolo di studio - possano essere ingaggiati dai club italiani beneficiando dello sconto fiscale fino ai 600mila euro di stipendio. Paradossalmente, perciò, resta più conveniente andare a prendere giocatori all'estero di fascia medio-bassa rispetto a quelli di alto livello per i quali l'aiuto fiscale era stato originariamente pensato (essendo all'estero molto più facile che gli sportivi abbiano completato percorsi accademici)".

"Come ha chiarito il presidente della Lega di Serie A Lorenzo Casini, il Decreto Crescita ha reso le squadre italiane più competitive sul mercato e in campo. Nel 2023, per la prima volta dopo molti anni, tre squadre italiane hanno raggiunto le finali delle coppe europee, mentre nel 2022 la Roma ha vinto un titolo europeo (non accadeva dal 2010). Più in generale dal 2019 le squadre italiane hanno disputato due finali di Europa League, due finali di Conference, una finale di Champions contro le tre finali nei dieci anni precedenti. Al livello giovanile, l'Italia è stata l'unica federazione europea ad aver qualificato, tra 2022 e 2023, quattro squadre per le fasi finali dei tornei giovanili, il Mondiale U20".



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