Il noto scrittore Maurizio De Giovanni ha scritto su Facebook un duro post di sfogo contro Mazzoleni dopo le decisioni prese nello scontro salvezza tra Benevento e Cagliari. Di seguito le sue parole.
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De Giovanni: “Mazzoleni famoso criminale è un’arma per risolvere alcune pratiche!”
Il noto scrittore Maurizio De Giovanni ha scritto su Facebook un duro post di sfogo contro Mazzoleni dopo le decisioni prese nello scontro salvezza tra Benevento e Cagliari. Di seguito le sue parole. De Giovanni su Mazzoleni “Voglio dire una...
De Giovanni su Mazzoleni
“Voglio dire una cosa, e la voglio dire oggi che è 10 maggio, anniversario del primo dei due (DUE!) scudetti vinti a sud di Roma su 116 assegnati, non a caso risalenti a un'epoca in cui c'era il sorteggio arbitrale integrale e quindi nessuno poteva prevedere chi avrebbe diretto una partita fino a tre giorni prima della stessa.
Che la classe arbitrale italiana sia la più scadente d'Europa è evidente a tutti, e dimostrato plasticamente dall'andamento delle squadre del nostro campionato nelle coppe: abituati a un gioco spezzettato e diretto con perenne incertezza, in cui alternatamente e in maniera imprevedibile viene consentito o punito lo stesso gioco a seconda dell'avversario che si incontra o del nome di chi dirige, in Europa si sbatte sempre il muso contro altri criteri. E va bene. Quello che è successo ieri a Benevento è però qualcosa di diverso.
Un famoso criminale sportivo, che ha alle spalle un'ininterrotta sequenza di artati errori sempre e comunque nella stessa direzione e che quindi non ha una faccia da difendere, viene utilizzato come arma per risolvere la pratica salvezza. Non una, ma due volte consecutive. E per farlo altera senza problemi un protocollo VAR che solo in Italia esclude le immagini per il pubblico televisivo, salvo proporle a decisione assunta, restando nascosti anche i dialoghi e gli argomenti. Ad anni di distanza, ancora è incerto il funzionamento di uno strumento che dovrebbe essere di aiuto alla trasparenza e che invece rende ancora più opaco un mondo in cui la politica (Vigorito è amico di Sibilia, avversario del vincente Gravina alle ultime elezioni di Lega) e soprattutto i soldi (vedi il patetico tentativo della Superlega, che si avvia a spegnersi nell'imbarazzato silenzio generale) comandano. Be', sia chiara una cosa: le squadre di calcio non sono aziende commerciali e i tifosi non sono clienti. Con la passione, con l'amore e coi sogni dei bambini non si gioca.
I commentatori talevisivi la smettano con i condizionali e con le sudditanze, i procuratori la smettano con l'imposizione di assurde tangenti, i calciatori la smettano di rotolarsi urlando per poi alzarsi a punizione assegnata freschi come rose, i dirigenti la smettano di piangere sui propri debiti e usarli come armi di ricatto, gli arbitri la smettano di essere il braccio armato del potere calcistico predeterminato. Nessuno si permetta di punire il meraviglioso Vigorito, uomo vero che ha parlato chiaro, e anzi tutti gli uomini liberi, se qualcuno ancora c'è, prendano posizione al suo fianco e pretendano spiegazioni su quanto avvenuto, e che si provi a mettere riparo a questo sconcio indegno. E soprattutto, per favore, fate in modo che il nome "Mazzoleni" scompaia per sempre da qualsiasi referto. Come avrebbe dovuto avvenire anni fa, e come incredibilmente non avviene ancora. Grazie”.
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