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Cobolli Gigli sulla situazione in casa Juventus: “Agnelli ha perso la bussola”

Giuseppe Canetti

Le considerazioni dell'ex numero uno bianconero

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Cobolli Gigli. L'ex presidente della Juventus ha parlato delle principali vicende di casa bianconera, facendo alcune interessanti riflessioni.

Le parole di Cobolli Gigli

Ecco quanto dichiarato da Cobolli Gigli ai microfoni dell'emittente radiofonica:

"La Coppa Italia? Spiace perché la partita si stava mettendo bene. Abbiamo preso un gol malamente, poi la squadra ha recuperato, ha fatto dei movimenti giusti, ha giocato e ha rimesso in piedi la partita. Stavo quasi arrivando a crederci, perché anche le manovre di Allegri mi sono sembrate concettualmente giuste, ma loro ci hanno messo troppo sotto. Il primo rigore, rivisto molte volte, dice che è molto poco rigore, semmai c’è un movimento del calciatore dell’Inter contro il difensore della Juve. Il secondo rigore è stato il secondo rigore. Peccato, perché la squadra ha davvero cercato di reagire e di vincere. Non mi è piaciuta la tensione del finale, cosi come tanti comportamenti da parte della panchina dell’Inter. Sono solidale verso Allegri, riesce sempre ad evitare la polemica, e quando succede è perché viene provocato".

Su Allegri, Nedved e lo stile Juventus

"Io credo che Allegri incarni lo stile Juventus. Chi non incarna lo stile Juventus per carattere è Nedved. Lui è stato un calciatore eccezionale e l’ho sempre stimato per questo. Ma il suo carattere secondo me non si adatta allo stile societario. Mi ricordo di diversi episodi, come calci alle bandierine e cose del genere. Agnelli è stato convinto da Nedved e Paratici a far fuori Allegri e prendere Sarri, solo che quando c’è stata la conferenza stampa di addio ad Allegri Nedved non era presente, ma la mattina dopo era a Torino. Secondo me Nedved non voleva presenziare a quella conferenza ed era contento della scelta di Sarri, ma in realtà è stato un errore clamoroso, sia per la Juve che per Sarri stesso, come ha ammesso l’ex allenatore del Napoli".

Su Agnelli

"Ha perso la bussola, ma può recuperare la strada, nessuno pensa che lui debba lasciare la Juventus, sarebbe un grave errore. Lui ha bisogno di circondarsi di colleghi che lo aiutino, come Marotta qualche anno fa. Lui deve avere l’umiltà di non pensare di poter risolvere e fare tutto da solo. Lui ha spesso dimostrato di essere un ottimo presidente e deve tornare su quella strada".

Sui possibili miglioramenti a questa Juventus

"Arrivabene dice la verità sul mercato. Lui penso sia stato promosso da John Elkann, e ad Elkann non piace perdere soldi, e ve lo dico per esperienza. La Juventus ha dovuto fare un aumento di capitale di svariati milioni per raddrizzarsi e poi il tutto si è concluso con 200 milioni di perdita, e questo non piace. Ora il diktat è chiaro: ridurre gli stipendi e pagare i calciatori il giusto. Quando sento i giornali che parlano di un possibile ritorno di Pogba mi viene da ridere, per quanto io ci speri".

Sulla stagione della Juventus

"Una cosa che dimentichiamo, perché ci piacciono i titoloni e parlare di trofei, è che noi questa volta siamo arrivati quarti, e ci siamo arrivati in anticipo. Mentre l’anno scorso con Pirlo siamo arrivati quarti perché il Napoli ci ha fatto un regalo. Quindi a conti fatti la Juventus quest’anno ha fatto una stagione migliore della precedente dal punto di vista del piazzamento Champions, più di questo non posso dire. Le prime partite sono state disastrose, ma poi le cose sono man mano migliorate".