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Civale: “I calciatori rischiano le stesse sanzioni previste per i cittadini: Higuain non è un buon esempio”
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto SalvatoreCivale, presidente Associazione italianaavvocati sportivi, che ha parlato del caso Higuain e dei provvedimenti che potrebbero essere presi contro l'argentino.
“I calciatori che trasgrediscono rischiano le sanzioni previste dall'ordinamento ordinario, le regole che valgono per i comuni cittadini valgono anche per loro. In aggiunta, a livello contrattuale, se vengono disattese le direttive della società rischiano provvedimenti per inadempimento contrattuale. I calciatori sono chiamati ad un atteggiamento corretto su tre piani: ordinario, sportivo e sul piano dell'immagine che hanno. Vedere un calciatore importante che senza sintomi ottiene la possibilità di fare un tampone e lo stesso prende un volo privato per disattendere le indicazioni delle compagnie aeree non è un bell'esempio. Non è esempio di coraggio, serietà e buon senso. Per il caso in questione non credo che la Juventus lascia scappare senza dire niente un giocatore, ma se la società ha dato il consenso, ha sbagliato. Non è detto che in Sud America si stia più sicuri che in Italia, in generale io condannerei questi atteggiamenti".
"Se Higuain non ha rispettato il periodo di quarantena imposto da un'autorità locale, come il sindaco di Torino o il presidente della Regione Piemonte, allora è una situazione di legge ordinaria: le autorità agiscono nei confronti di un soggetto che ha violato la quarantena. Se invece la Juventus dà il consenso per andare in Argentina, è una questione contrattuale tra le due parti e immagino ci sia stato un tacito consenso".
"La situazione normativa è confusionaria perché consentiva ai professionisti di allenarti, ma poi sono arrivati ulteriori provvedimenti. Sicuramente in questa fase il calciatore potrebbe eccepire alla società una serie di contestazioni: la prima è per quale motivo la società richiede di anticipare la data di inizio allenamenti, andando contro la Federazione e l'AIC; la seconda è quella di richiedere per iscritto al club quali sono le procedure che la società intende adottare al fine di consentire una prima fase di allenamenti individuali ed una seconda fase per metà Aprile di allenamenti in gruppo.
E' legittimo che un giocatore chieda al datore di lavoro quale sia il programma. Tantissime squadre cinesi sono venute a fare il ritiro tra l'Europa ed Emirati Arabi, a tutti i tesserati è stato chiesto di rispettare le norme igienico sanitarie ed attualmente diversi clienti sono in Cina, in quarantena, in quanto arrivano da zone ad alto contagio. Ad oggi c'è un'evoluzione molto rapida della situazione, quindi ogni valutazione va fatta giorno per giorno. Ci sono giocatori di nazionalità straniera che dovendo godere di ferie anticipate hanno raggiunto i propri familiari, al loro rientro devono fare un'ulteriore quarantena di 14 giorni, come fanno ad allenarsi?”.
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