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serie a
LONDON, ENGLAND - OCTOBER 22: Referee Marco Guida gestures during the UEFA Champions League group B match between Tottenham Hotspur and Crvena Zvezda at Tottenham Hotspur Stadium on October 22, 2019 in London, United Kingdom. (Photo by Alex Broadway/Getty Images)
Massimo Chiesa, ex arbitro, è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo nel corso di Punto Nuovo Sport Show. L'ex direttore di gara ha parlato del caos delle ultime settimane legato al VAR e non solo, considerando gli evidenti errori in partite importantissime come Napoli-Milan e Torino-Inter, che potrebbero decidere le sorti del campionato.
Di seguito le parole dell'ex arbitro Massimo Chiesa, ai microfoni di Radio Punto Nuovo, sull'utilizzo del VAR.
"Serve innovazione, il Challenge è un'idea. Sono favorevole al percorso intrapreso dalle società, ovvero avvalersi della collaborazione di ex arbitri. Già questo è un gran bell’inizio. Fondamentalmente perché alcune cose del regolamento non sono conosciute. Se i calciatori sapessero queste cose eviteremmo il 60-70% delle polemiche. Per il challenge la vedo un po’ più complicata, da tempo mi dico favorevole ad una forte limitazione del VAR, concepito per evitare chiari ed evidenti errori, non come una moviola in campo. Stiamo facendo arbitrare il campionato italiano al VAR".
Sugli episodi che hanno creato le polemiche
"In occasione del contatto di Tomori su Osimhen sbaglia Valeri al VAR che non chiama Orsato. Puoi vedere mille partite ma non aver ancora capito la postura, la dinamica di un fallo subito o commesso. Gli arbitri al VAR però ci vogliono sempre. Avendo diversi anni sulle spalle sono stanco delle polemiche e della cultura del sospetto, mi rifiuto di sospettare. Abbiamo vissuto nella cultura del complotto negli ultimi trent’anni, è ora di smetterla".
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