Il riferimento, come premesso, era ad Antonio Esposito, 33 anni, ex promessa dell’Inter: nel 2010 fece parte del gruppo del triplete allenato Josè Mourinho. Esposito - residente a Beverino, nell’entroterra della Spezia – non ha avuto fortuna nel calcio e dopo aver girovagato per anni nelle serie minori (oggi gioca nei dilettanti del Finale Ligure), ha fatto per diverso tempo il factotum di Nicolò Zaniolo, talento della Nazionale cresciuto nel Golfo dei poeti e oggi al centro dell’inchiesta sulle scommesse nelle piattaforme illegali insieme ai compagni d’azzurro Sandro Tonali e Nicolò Fagioli.
Petra non precisa perché e in che modo stia aiutando il nipote, sul punto mantiene il riserbo. Però tiene a rimarcare di aver «raccontato soltanto la verità». Il movente non sarebbe economico: «Mi hanno offerto qualsiasi cifra. Ma non l’ho fatto né per notorietà né per soldi. Non mi interessa». Ancora sul nipote: «Lui mi ha messo in questa situazione per farsi aiutare».
Al centro della vicenda c’è la piaga della ludopatia. Il primo a richiedere una cura per la dipendenza da gioco d’azzardo è stato il talento della Juventus Fagioli. Dopo la sua autodenuncia alle forze dell’ordine, il caso scommesse si è allargato a tal punto da inglobare altri volti noti del calcio italiano. Ora però gli investigatori della Procura di Torino potrebbero iniziare a compiere accertamenti sul rapporto tra Esposito e Zaniolo. Sul caso calcioscommesse è intervenuto pure il presidente del Finale Ligure: «Esposito si dichiara estraneo ai fatti e si difenderà nelle sedi opportune. È molto scosso. Come club attendiamo sviluppi e poi valuteremo il da farsi».
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Napoli senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Calcio Napoli 1926 per scoprire tutte le news di giornata sugli azzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA