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CAGLIARI, ITALY - MAY 02: Neves Capucho Jeda of Cagliari celebrates after scoring their second goal during the Serie A match between Cagliari and Udinese at Stadio Sant'Elia on May 2, 2010 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)
Jeda, ex calciatore del Cagliari, è intervenuto ai microfoni di Cagliarinews24.com per raccontare vari passaggi della sua esperienza in Sardegna e per fare il punto della situazione in casa rossoblu in vista della partita contro il Napoli. Di seguito le sue parole.
Sul ricordo più bello in maglia rossoblu
"Sicuramente il Cagliari è stato il massimo della mia carriera, ho vissuto un’esperienza molto bella e indimenticabile, mi è rimasta nel cuore la squadra e i compagni. La prima salvezza è un ricordo fantastico, è stata una dimostrazione di forza, personalità e fare gruppo. Mi ricordo di Cagliari città con il pubblico e lo stadio che non dimenticherò mai. Il giorno che ho fatto il gol del 3-2 contro il Napoli (gara finita poi 3-3, ndr) ho sentito un’emozione fortissima come una fiammata di corrente che mi ha attraversato il corpo. Dopo quel gol, alla prima palla toccata dal mio ingresso in campo, ho avuto la voglia di correre per tutto il campo senza una meta".
Sulle possibilità di salvezza del Cagliari
"Quello che posso dire è che non voglio assolutamente pensare che il Cagliari non si salvi. Vederla in questa situazione è una cosa che non vedevo da tanto e mi fa strano, la squadra costruita quest’anno doveva fare ben altro, mi fa molta rabbia e impressione vederla lottare per la salvezza. Spero e credo che si salvi, con tutto il cuore, la retrocessione sarebbe un danno non solo economico ma anche d’immagine per un isola e una società che negli ultimi anni ha fatto passi in avanti".
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