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serie a
Mario Balotelli, attaccante del Brescia, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Corriere dello Sport dei cori razzisti e della sua squalifica. Di seguito le sue dichiarazioni.
Sulla squalifica dello scorso turno:"Un rosso del cazzo. Mi è scappato un vaffanculo e l’arbitro mi ha cacciato. Ma se fossero puniti tutti i vaffa che si sentono in campo le partite finirebbero con due giocatori per squadra. Da quando sono tornato in Italia non ho rotto le scatole a nessuno, mi alleno seriamente, non tralascio nulla, mi adatto alle esigenze dell’allenatore e dei compagni, anche se a volte in partita mi sembra di fare il centrocampista".
Se pensa che i cori nascono da sfottò anziché razzismo: "Ne sono convinto anch’io, ci credo. Se presi singolarmente quelli che fanno i buu allo stadio sono tutt’altro che razzisti. Però, vedi, quei cori fanno male. Mi facevano male a sedici anni, a venticinque, mi fanno male ancora oggi che ne ho quasi trenta e mi faranno male a sessanta. A Verona ho avuto quella reazione, ma nella partita con la Lazio al terzo episodio mi sono rivolto all’arbitro e gli ho chiesto di farli smettere. Questa forma di inciviltà, che si può spacciare anche per sfottò, non può essere tollerata, non va accettata".
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