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FIGC, Beretta: “La Superlega non c’entra nulla col calcio vero. I club devono controllare le uscite, non cercare nuove entrate”

Giuseppe Canetti

Mario Beretta, ex allenatore ed ora consigliere FIGC, è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio per dire la sua sulla SuperLega. Di seguito le sue parole. RESTA AGGIORNATO SUL CALCIO NAPOLI Superlega, le parole di Beretta Le parole di Mario...

Mario Beretta, ex allenatore ed ora consigliere FIGC, è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio per dire la sua sulla SuperLega. Di seguito le sue parole.

Superlega, le parole di Beretta

Le parole di Mario Beretta.

Riguardo l'opposizione delle Federazioni (e non solo) alla Superlega

"La federazione Italiana come tutte le altre, erano contrarie a questa SuperLega e per fortuna c’è stata unità di intenti, dai giocatori ai tifosi ai politici per andare contro questa idea che francamente ha poco a che fare con lo sport vero".

Sulle accuse di Cairo ad Agnelli

"Posso immaginarlo che in Assemblea di Lega ci sia stato un confronto abbastanza aspro tra i due. Inoltre il contesto era già molto caldo per il discorso dei diritti televisivi. Poi voglio aggiungere che anche l'Ajax ha vinto 4 Coppe dei Campioni e non è stata invitata nella SuperLega, quindi non è vero che erano state inserite solo le squadre più blasonate".

Sulla riforma della Champions

"Se andiamo a vedere ogni tot anni si cambia qualcosa. La Champions nasce dalla Coppa dei Campioni, dove un tempo partecipavano solo le squadre vincitrici dei loro campionati nazionali. Poi si è creato il format Champions allargando a 3-4 squadre per nazione. Il Covid ha colpito sicuramente i club blasonati, ma chi pagherà dazio più di tutti, sono i club piccoli e quelli delle serie minori, non si sa neanche se potranno esistere ancora e se quelle dodici squadre che hanno creato questa SuperLega pensano che la pandemia abbia colpito solo loro, si sbagliano di grosso".

"Credo che alla fine andando avanti in Champions, un club guadagnerà bei soldi. Ogni partita vinta si guadagna. A mio avviso più che le entrate, le società dovrebbero controllare le loro uscite e regolare eventuali sperperi. Ad oggi l'azienda calcio brucia più di quanto incassa. Il costo di un calciatore o di un allenatore non ti garantisce di raggiungere determinati traguardi. Parliamo di uomini e non di macchine, non è un’equazione più pago, più mi rende. Andrebbe fatto il passo lungo quanto la gamba e non oltre. Scontro tra titani vinto dalla UEFA? Sì, è stato una sorta di scontro tra titani e ha vinto il titano più forte e soprattutto più strutturato".