SuperNews ha avuto il piacere di intervistare il noto giornalista Paolo Bargiggia, che ha fatto il punto sulla Serie A e sulla corsa Champions che coinvolge anche il Napoli. Di seguito l’intervista.
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Bargiggia: “Mourinho scelta suicida! Napoli e Atalanta favorite per la Champions”
SuperNews ha avuto il piacere di intervistare il noto giornalista Paolo Bargiggia, che ha fatto il punto sulla Serie A e sulla corsa Champions che coinvolge anche il Napoli. Di seguito l’intervista. Bargiggia sulla Serie A e sulla corsa...
Bargiggia sulla Serie A e sulla corsa Champions del Napoli
Paolo, l’Inter ha conquistato il suo 19° tricolore: un successo legato più ai meriti dei nerazzurri o ai demeriti degli avversari?
Per vincere, a qualsiasi livello, te lo devi meritare e sicuramente l’Inter ha vinto più per meriti suoi che per demeriti degli avversari. I nerazzurri hanno fatto un girone di ritorno straordinario, con numeri che parlano da soli a loro favore. Senza dimenticare che questo scudetto è stato praticamente vinto senza una proprietà: dallo scorso novembre, al di là dei dirigenti locali, le figure di riferimento cinesi erano più impegnate a dismettere gli asset aziendali in patria – compreso lo Jiangsu Suning – piuttosto che a curare gli affari dell’Inter. In ogni caso, non credo ci si debba esaltare troppo per la vittoria di questo scudetto: il tipo di calcio espresso da Conte – che non ho mai particolarmente apprezzato per il poco fair-play – è molto antico ed è redditizio solo in Italia, dove si gioca sotto ritmo e la maggior fisicità fa la differenza. In Europa questa impostazione tattica non paga e una squadra del blasone dell’Inter non si può permettere di essere competitiva solo all’interno dei propri confini.
A proposito di Conte, l’Inter fuori ai gironi di Champions, eliminata in semifinale di Coppa Italia ma vittoriosa in Campionato: che voto daresti alla stagione del tecnico?
Conte ha senza dubbio saputo compattare un intero ambiente, trascinando con sé il gruppo in questo percorso che ha consentito all’Inter di vincere meritatamente lo scudetto. C’è da dire che mettendomi nei panni della dirigenza di un grande club, Conte non lo ingaggerei mai come allenatore. Per diverse ragioni: ha un costo altissimo, ha grandi pretese – in 2 anni ha fatto spendere all’Inter sul mercato circa 250 milioni € – e, come dicevo in precedenza, ha un’idea di gioco old style che paga solo in Italia. Per una società con la storia di quella nerazzurra, dall’alto profilo internazionale, vincere lo scudetto è troppo poco: l’eliminazione in Champions League – con un 4° posto in un girone facile come quello dove erano stati inseriti i nerazzurri – e l’uscita dalla Coppa Italia, sommate all’espressione di un calcio non divertente, sono nei che, in una stagione, restano, indipendentemente da tutto. Per questo, il voto che posso dare a Conte va dal 6 al 7, non di più.
Passiamo alla Roma, che ha ingaggiato Mourinho e ne ha dato l’annuncio a stagione ancora in corso. Cosa pensi dell’intera vicenda e come si comporterà secondo te lo Special One sulla panchina giallorossa?
Faccio una premessa: come ho già ricordato sul mio blog paolobargiggia.it, a costo di essere smentito, secondo me la scelta della Roma di ingaggiare Mourinho è suicida. È un allenatore che negli ultimi anni è stato solo esonerato, ha litigato dappertutto con i giocatori più rappresentativi, su tutti Pogba allo United e Alli al Tottenham, e ha un’idea di calcio superata ormai da un decennio, dall’epoca del Triplete, quando faceva fare il terzino ad Eto’o. Anche come personaggio, lo trovo ormai demodè e non sono per nulla da sottovalutare le difficoltà che, alla lunga, potrebbe avere nel farsi seguire dalla squadra. Detto ciò, la vicenda Fonseca è stata gestita molto male, all’americana, da una proprietà che ha inanellato una serie di errori, non solo in questa ultima settimana, ma già da tempo. La società non ha mai fatto nulla, né in modo strategico né in maniera fittizia, per sostenere l’attuale allenatore. Tutte le voci sui possibili sostituti di Fonseca non sono mai state smentite e, da ultimo, a 2 giorni dalla trasferta di Manchester, non è stata spesa una parola sul possibile incontro avvenuto con Ramadani – l’agente di Sarri – di cui ne aveva dato notizia, a tutta pagina, il Corriere dello Sport. Con questi silenzi la società ha certificato che il tecnico fosse arrivato al capolinea e questo ha certamente influito sulla testa dei giocatori e sulle prestazioni dell’ultimo periodo.
Capitolo Juventus: alla luce dei risultati raccolti fino ad oggi dai bianconeri, pensi che sia stato più azzardato il Presidente Agnelli a scegliere Pirlo come allenatore o il tecnico ad accettare una panchina difficile come quella della Juventus?
Sicuramente la scelta più azzardata è stata di Agnelli. Chiunque, nei panni di Pirlo, anche per un tema di autostima, avrebbe preso al volo il treno della vita, accettando di allenare la Juventus senza fare nemmeno un giorno di gavetta. L’errore, quindi, è senza dubbio del Presidente che già, un anno fa, aveva sbagliato nel non difendere la rivoluzione intrapresa con la scelta di Sarri. In questo, anche Agnelli ha peccato di troppa autostima: considerandosi un dirigente onnipotente, si è messo nelle condizioni di fare un ulteriore ribaltone con Pirlo che, però, non ha dato i frutti sperati.
Milan a 2 facce in questa stagione, da campione d’inverno al rischio esclusione dalla Champions League: quale pensi sia il reale valore di questa squadra?
Secondo me nel girone d’andata il valore del Milan era sovrastimato. Considerando la rosa non profondissima e le difficoltà di Ibrahimovic che, tra Covid, infortuni e Sanremo, non ha potuto dare il suo supporto costante e che, al di là di tutto, resta comunque un’atleta di 40 anni, penso che la reale forza del gruppo sia quella della seconda parte di stagione. Devo però sottolineare che il Milan è tra le squadre che esprimono il gioco più piacevole e divertente in Italia: insieme all’Atalanta, alla Lazio e all’ultimo Napoli è senza dubbio una delle formazioni che gioca meglio.
Un pronostico in chiusura: chi avrà la meglio nella lotta Champions?
Credo sicuramente l’Atalanta, a cui aggiungo il Napoli che, nonostante il mezzo passo falso con il Cagliari, vedo ancora lanciatissimo anche per il calendario più semplice sulla carta da qui alla fine. Penso che l’ultimo posto per la Champions se lo giocheranno Milan e Juve: tra le 2, se guardiamo al gioco espresso, meriterebbero i rossoneri. La Juve, però, ha dalla sua Cristiano Ronaldo – che ai ritmi lenti del nostro campionato può fare ancora la differenza – l’esperienza e il mestiere che ancora questo Milan giovane non ha acquisito. La sfida di Torino di domani deciderà moltissimo, ma ad oggi vedo favorita la Juventus.
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