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FLORENCE, ITALY - AUGUST 19: Details of the official uniform of the Italian referees during AIA Italy Referee Association Press Conference at Coverciano on August 19, 2016 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Rosario D’Onofrio, ex ufficiale dell’esercito, ed ora procuratore capo dell'AIA (associazione arbitri italiani) è tra i 42 arrestati nell’operazione di due giorni fa della Guardia di Finanza. Operazione nell’ambito dell’inchiesta della Dda milanese per traffico internazionale di droga.
Di seguito ecco quanto scritto dall'edizione online de La Gazzetta dello Sport dopo l'arresto di D'Onofrio:
"I vertici dell’Aia hanno appreso con stupore e sgomento la notizia. Già oggi in Comitato nazionale, il presidente Trentalange avrebbe annunciato le dimissioni di D’Onofrio, senza entrare nel merito delle motivazioni. D’Onofrio era stato scelto per la guida della Procura arbitrale con la nuova gestione e lo scorso 28 ottobre era stato deferito dalla Procura Figc, guidata da Chinè, per la mancata apertura di un formale procedimento disciplinare dopo la denuncia dell’ex assistente di A Avalos che contestava l’attribuzione di diversi voti. Tra D’Onofrio e Avalos ci sarebbero stati alcuni contatti telefonici. Una vicenda che aveva destato qualche malumore nell’Aia, ma che per la Procura Figc non poteva non essere portata avanti.
Secondo le indagini condotte dalla Dda dal 2019 al 2021, i 42 arrestati (italiani, albanesi e spagnoli) avrebbero introdotto in Lombardia oltre sei tonnellate di marijuana e hashish. Sequestrata quasi mezza tonnellata di droga, più mille ricariche per sigarette elettroniche a base di cannabinoidi".
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