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serie a
(Getty Images)
Andrea Agnelli ha alzato un polverone non indifferente con la creazione della Superlega e l'abbandono improvviso dell'Eca. Un'azione in concomitanza con Florentino Perez (che ancora non si è pentito di ciò che ha fatto, coerentemente con il suo spirito di follia visionaria ed oligarchica ndr), presidente del Real Madrid. Ora però ci sarà (forse) da pagarne le conseguenze: il presidente della Juventus è infatti nel mirino di tre grandi club europei.
Si legge così su Repubblica quest'oggi:
"Alcune società, in particolare Roma, Torino e Genoa, sono pronte ad intraprendere un’azione di responsabilità contro il presidente della Juventus. E molti altri club valutano azioni legali. Il motivo? Il naufragio della trattativa per la realizzazione di una media company con l’ingresso dei fondi di investimento Cvc, Advent e Fsi, che erano disposti a versare 1,7 miliardi di euro per il 10% del valore della Serie A. Un accordo non impeccabile ma votato a novembre all’unanimità. E poi sacrificato – è il retropensiero – sull’altare di quel super campionato europeo da cui lo stesso Agnelli, ieri mattina, s’è congedato.
- Hai sabotato la trattativa con i fondi, sapendo già che avreste fatto la Superlega - lo aveva accusato pubblicamente il n.1 del Torino Urbano Cairo nell’Assemblea dei presidenti di lunedì. Tutto è iniziato il 19 novembre, quando Agnelli era stato scelto come uno dei 5 manager incaricati di realizzare un term sheet da portare in assemblea per definire l’ingresso dei fondi di investimento, insieme a Fienga (Roma), Fenucci (Bologna), De Laurentiis (Napoli) e Campoccia (Udinese). Due mesi dopo però, il 19 gennaio, Agnelli riceveva a Torino il presidente del Real Florentino Perez. Dal giorno dopo, nulla è più stato lo stesso. Il 21 gennaio è stato faticosamente rieletto presidente di Lega Paolo Dal Pino – il padre dell’operazione fondi – ma la votazione del term sheet da quel momento è sempre stata rimandata. Fino alla rottura del 4 febbraio, quando Juve e Inter sono passate con i contrari, cristallizzando il progetto. Per quella “clausola di responsabilità” che prevedeva sanzioni pesanti in caso di stravolgimento del format. L’azione legale ha già un effetto: dell’ingresso dei fondi si è tornato a parlare tra i club. Basta che due delle sette contrarie, spaventate dalla causa, cambino idea.".
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