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Abodi: “Abbiamo messo da parte l’emendamento Mulè, ora si pensa una riformulazione”

Angelo Salzano
Le parole del ministro dello Sport

Andrea Abodi, ministro dello Sport, ha dichiarato all'agenzia Dire che "l'emendamento al decreto Sport a firma del deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, è stato messo da parte, ora si sta ragionando su una riformulazione". Secondo quanto riferito su SportFace.it, il passaggio sul "ricorso diretto innanzi agli organi della giustizia amministrativa in sede di giurisdizione esclusiva” (il comma 4 dell’articolo 16-ter) verrà accantonato, mentre sarà riformulato e il principio della maggiore autonomia delle leghe professionistiche.

Abodi, la risposta alle parole di Ceferin

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Aleksander Ceferin, presidente dell'UEFA, secondo quanto riportato da La Repubblica, ha intimato ad Abodi: "Se il testo resta così, dovremo escludere le squadre italiane dalle coppe europee. Rischiate la procedura di infrazione". La risposta di Abodi non si è fatta attendere: "Non esiste più", come se quel testo fosse scomparso. I punti che l'UEFA aveva chiesto di cambiare erano il ricorso esterno alla giustizia sportiva e il parere vincolante della Serie A sulle delibere FIGC.

Si attende l'evoluzione della situazione, con Mauro Berruto, responsabile nazionale sport del Pd, che critca Abodi: "Respinti, con parere contrario del ministro Abodi e voto della maggioranza, tutti i nostri emendamenti al dl sport. Respinta la richiesta di un vero sistema democratico elettorale per le federazioni con l’abolizione del medievale meccanismo delle deleghe, con equilibrio di genere e generazionale nelle figure apicali dei consigli federali e limite dei tre mandati, dove il Ministro Abodi riesce palesemente a smentire le sue stesse parole, essendosi espresso sugli stessi temi ripetutamente. Respinto il richiamo all’incredibile principio di incoerenza che prolunga il limite dei mandati ai presidenti federali, ma non agli organismi nazionali e regionali del Coni, una norma che riesce contemporaneamente ad e contra personam. Respinto l’emendamento abrogativo della commissione di controllo dei bilanci del calcio di nomina politica, con il conseguente clamoroso rischi di conflitto di interesse. Respinti anche gli emendamenti tecnici sul lavoro sportivo a favore della soluzione di criticità emerse con pensionati con quota100, terzo settore e direttori di gara. Appare evidente che con questo governo non esiste la possibilità di confronto su nessun tema, l’unico pensiero è per il calcio, tutte le altre discipline sono quotidianamente tradite. Ne prendiamo atto e continuiamo testardamente nel nostro lavoro, di denuncia e di racconto di tutto ciò che clamorosamente vediamo succedere, ogni giorno, nelle aule di questo Parlamento, svilito di ogni sua funzione".