Paolo Ziliani, giornalista, ha commentato il rinvio a giudizio in Francia di due tifosi della Juventus dopo i gesti razzisti durante il match contro il PSG sulle colonne del Fatto Quotidiano, sottolineando le differenze di trattamento del razzismo in Italia.
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Ziliani: “In Francia punito il razzismo, mentre in Italia Gravina chiede l’elemosina”
La differenza di trattamento fra Italia e Francia sul razzismo
"Il presidente federale in carica (Gravina) riesca nell’impresa di lanciare l’allarme sui mali del calcio italiano bypassando completamente l’argomento, di fatto negando per l’ennesima volta l’esistenza di questo cancro che corrode il nostro movimento, e trovi invece il tempo per denunciare. “Bollette troppo alte, rischiamo di chiudere Coverciano”, chiedendo poi l’elemosina al governo dopo l’arrivo a luglio di una bolletta da 79 mila euro. Dal presidente di un calcio la cui Serie A ha dissipato solo nel 2021 qualcosa come 174 milioni per pagare le immorali prebende ai procuratori, questo è davvero troppo. Più gli anni passano e più facciamo schifo al mondo. In Asia, Africa, Oceania, Sudamerica e Nordamerica le nostre partite non fregano ormai a nessuno. I diritti-tv della Premier League valgono 10 volte i nostri. Ma i problemi, per i mammasantissima di via Allegri, sono la pirateria in tv e le bollette della luce di Coverciano. Il Vesuvio che deve lavare col fuoco Napoli e i napoletani, i calciatori di colore scimmie e i campioni d’Italia ebrei sono folklore. Venghino signori venghino, la Serie A vi aspetta: pizza, sole, svastiche e saluti romani".
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