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Vergara, l’agente: “Mi parla bene di Spalletti, vi svelo una curiosità sul tecnico”
A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Davide Pinto, agente di Antonio Vergara (leggi qui il nostro focus sul giovane azzurro) calciatore del Napoli: “Antonio Vergara è nato a Frattaminore, per lui è stata una bella soddisfazione essersi messo in mostra nell’amichevole contro il Benevento, ma è chiaro che il percorso sia ancora lungo. Ha una buona struttura fisica, è un centrocampista di qualità, un mancino che nasce come interno. Bravissimo negli inserimenti, sta lavorando tanto nella fase di non possesso palla. Rende al meglio in un centrocampo a 3, ma sa destreggiarsi pure da trequartista dietro le punte. È stato aggregato in prima squadra tre settimane fa, dopo l’infortunio di Zieliński con il Venezia".
Il rapporto con Spalletti che "tratta tutti allo stesso modo"
"Già lo scorso anno è stato spesso con i “grandi” e a marzo 2021 ha firmato il primo contratto da professionista. Mi parla bene di Spalletti, che tratta allo stesso modo sia i veterani sia i giovanissimi. La convocazione contro la Juventus? Non so dare una risposta adesso, la cosa più importante è che tenga i piedi per terra e faccia la differenza nel campionato Primavera, che è la sua categoria per questa stagione. Di certo sarebbe felicissimo se arrivasse la convocazione".
Sul futuro del giocatore e sulla debacle del Napoli col Benevento
Un eventuale prestito a gennaio? La promozione del Napoli in Primavera 1 ha spinto il ragazzo, in accordo con la società, a restare in azzurro, essendo questo campionato altamente competitivo. La sconfitta con il Benevento? Il Napoli ha giocato su ritmi bassissimi, credo si sia espresso al 5-10% delle proprie possibilità. Spalletti è stato stranamente silente, resta il rammarico per non aver omaggiato al meglio i tifosi, che stanno tornando allo stadio dopo un anno e mezzo di pandemia. La gestione del vivaio da parte del Napoli? A Napoli il talento dei ragazzi è immenso, ma da solo il talento non basta, servono la giusta mentalità e il contesto familiare adatto per emergere. Servirebbero sicuramente delle strutture all’avanguardia, ma con il duro lavoro ritengo che un giovane possa comunque affacciarsi ai massimi palcoscenici”.
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