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Spalletti, Di Lorenzo punto fermo della sua Italia: feeling con un altro azzurro

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

L'ex tecnico azzurro si affiderebbe ancora al 4-3-3 Raspadori alternativa a Scamacca al centro dell'attacco

Modulo che vince non si cambia. Luciano Spalletti è uno dalle idee chiare, anzi chiarissime. E d'altra parte troverebbe una Nazionale con un abito cucito su misura per il suo gioco. Un solo mantra, il 4-3-3, ovvero il modulo con il quale ha portato il Napoli alla conquista del terzo scudetto della sua storia. Lo riporta l'edizione odierna de Il Mattino.

Spalletti, Di Lorenzo punto fermo della sua nuova Italia

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In una Nazionale che vuole ripartire da zero dopo il fallimento Mondiale e con un titolo di campione d'Europa da difendere tra meno di un anno in Germania, Spalletti dovrà mettere le mani dove serve. Innanzitutto affidandosi ai punti fermi. Su tutti Giovanni Di Lorenzo. Al posto di Bonucci e Chiellini i due pretoriani della difesa saranno Scalvini e Bastoni, mentre il terzino sinistro potrebbe diventare naturalmente Dimarco. In mezzo al campo altre due colonne praticamente insostituibili: Barella e Tonali, con il grande dubbio legato al regista. Il play naturale dell'Italia di domani dovrebbe essere Samuele Ricci (che pure a Spalletti piaceva ai tempi del Napoli) anche se le prestazioni di Casadei con gli azzurrini potrebbero convincere il nuovo ct a spostare Tonali in cabina di regia per fare spazio al talentino del Chelsea che ha conquistato tutti durante l'ultimo Mondiale under 20. Le alternative a centrocampo non mancano, perché Frattesi ha completato l'apprendistato, mentre Rovella alla corte di Sarri potrebbe completare il suo percorso di crescita diventando pronto per la Nazionale. In attacco il grande rebus è per il centravanti. Scamacca si candida a prendere il posto di Immobile, ma occhio a Raspadori e a quel feeling speciale con Spalletti. A Napoli lo ha utilizzato ovunque, soluzione che diventerebbe presto vitale anche in Nazionale laddove i due esterni titolari dovrebbero essere Berardi e Chiesa con Politano e Zaccagni pronti a subentrare in caso di necessità. E poi c'è Zaniolo.



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