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Roma prigioniera della sua stessa gabbia contro un Napoli stellare

Emanuela Castelli

L'analisi di Barbano

Il Napoli di Luciano Spalletti si libera dalla trappola giallorossa ed espugna l'Olimpico

Roma non pervenuta, Napoli dominante. Così Luciano Spalletti costruisce una vittoria straordinaria. E ora, vietato fermarsi

Photo by Luciano Rossi/AS Roma via Getty Images

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Così Alessandro Barbano sulle colonne dell'edizione odierna del Corriere dello Sport racconta la tiratissima vittoria di ieri sera all'Olimpico: "Non ce n’è per nessuno. Non solo perché per ottanta minuti il Napoli schiaccia la Roma nella sua metà campo negandole anche un solo tiro in porta. Non solo perché il diagonale con cui Osimhen trafigge Rui Patricio è un capolavoro di balistica. Ma perché, nei quindici minuti che restano a Mourinho per recuperare il risultato, gli azzurri stanno costantemente nella trequarti avversaria, palleggiano tra le linee e sfiorano anche il raddoppio. Quella di Spalletti è una squadra stellare, perché ha qualità, carattere e uno straordinario raziocinio tattico. Che le consente di adattare il proprio gioco a quello dell’avversario, senza però subirlo, cioè senza rinunciare al dominio". Guerra di nervi: perché tale è stato il match Roma-Napoli: nessuna sorpresa per Spalletti, che conosce bene Mourinho e sapeva che l'aveva preparata così: "Spalletti sa che solo la fretta può punirlo, perciò ha preparato i suoi azzurri a una guerra di nervi. Senza rischiare di scoprirsi, anche a costo di far girare la palla da sinistra a destra, e da destra a sinistra, dieci volte di seguito, facendo possesso senza affondare. Ma il baricentro del gioco deve restare costantemente nella trequarti avversaria. Obiettivo riuscito perfettamente, perché la Roma non esce dal suo guscio di protezione che ha costruito e che diventerà alla fine la sua prigione".