A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Colomba, allenatore, tra le altre, di Napoli, Parma e Bologna. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.
senza categoria
Franco Colomba: “Il Napoli deve essere compatto e non esporsi ai contropiede romanista”
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Colomba, allenatore, tra le altre, di Napoli, Parma e Bologna. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione...
“Visita di Mourinho al murales Maradona? Si è sentito di fare un gesto che ognuno di noi ha fatto o farà, di fronte all’uomo calcisticamente più importante della storia. Osimhen in un 442? Lui va bene in tutti gli assetti tattici, lo ha dimostrato. Fino ad ora, in questa stagione, ha fatto bene. Nelle sue corde ci sono più la profondità che la manovra, dunque o gli metti un compagno di reparto, o un trequartista, lui gioca bene comunque. Il 442 potrebbe penalizzare gli attaccanti esterni. Ad ogni modo, Spalletti sa benissimo cosa fare per far rendere al massimo tutti i suoi calciatori. Come giocherà la Roma? Mourinho starà sulle sue e sarà pronto a colpire in contropiede. L’esempio del calcio del portoghese è la gara di giovedì contro il Bodo Glimt: tanti gol, tutti belli, ma tutti in ripartenza. Il Napoli deve essere compatto e non esporsi ai contropiede romanista. Mancanza di Ospina? Meret è un ottimo portiere, ma non ha i piedi del colombiano. Devono essere bravi anche i suoi compagni di squadra a non metterlo in difficoltà giocando troppo spesso su Alex palla a terra. Perché non sto allenando più? Il calcio moderno privilegia i procuratori, io non ne ho e non ne voglio, sto pagando questa scelta. Franco Colomba è conosciuto, a chi lo vuole dico che basta semplicemente fare una telefonata. Andrei a nozze con Adl e la rosa a disposizione? E chi non lo farebbe. Purtroppo sono stato sfortunato ad arrivare al Napoli in un periodo storico difficile. Io arrivai da vincitore del campionato con la Reggina, mettendo gli azzurri dietro. Partimmo male già col mercato, purtroppo dovevamo giocare con una squadra non all’altezza degli obiettivi, il presidente Naldi non era del mestiere e si capiva. In ogni caso, portai la squadra alla salvezza e fu una vera vittoria, ma avevo già capito quale sarebbe poi stato lo sciagurato futuro del club”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA