De Luca: “Il governo ha preso misure rigorose che condivido, ma in ritardo. Siamo in guerra” | VIDEO

Vincenzo De Luca, governatore della campania, in una diretta Facebook sul suo profilo ufficiale, ha fatto il punto sulla situazione Coronavirus. LE PAROLE DI DE LUCA “Il governo sta facendo un lavoro importante, ha preso misure rigorose che...

Vincenzo De Luca, governatore della campania, in una diretta Facebook sul suo profilo ufficiale, ha fatto il punto sulla situazione Coronavirus.

LE PAROLE DI DE LUCA

"Il governo sta facendo un lavoro importante, ha preso misure rigorose che condivido, sanzioni pesanti, ma sarebbe stato più efficace prenderle da subito queste misure. Avremmo impiegato meno tempo e avremmo stressato di meno i cittadini raggiungendo un effetto più tempestivo. Ma non creiamo polemiche, io parlo con spirito di collaborazione.

A me basta che mi si dicano cose chiare mi si dica con sincerità in tempo utile: guarda che non ce la facciamo. Bisogna che qualcuno parli e ci informi. Lunedì sera eravamo arrivati ad un livello tale di criticità che mancavano le mascherine da destinare agli operatori del 118 abbiamo parlato per questo chiaro e forte consapevoli che non è un problema della Campania ma nazionale.

Lo abbiamo fatto con spirito di collaborazione ma non siamo interessati a dare i voti, non siamo legittimati a farlo, ma siamo interessati a risolvere i problemi". 

SIAMO IN UNA GUERRA

"Siamo come in una guerra, registriamo l'emergere di tutto il negativo e di tutto il positivo legato alla natura umana. Ci sono fenomeni di accaparramento dei beni, il mercato nero e gente che immagina di fare speculazione sui prezzi. Altri pensano di mettere sul mercato farmaci assolutamente inutili, per approfittare della situazione drammatica".

IL MODELLO COREA

"In Corea hanno fatto 300mila tamponi, ma non è vero che li hanno fatti tutti: è una fake news. 

E' vero, sono stati controllati tutti i cittadini, non solo quelli positivi. Lo hanno fatto con sistemi informatici, coi controlli delle carte di credito.

Una cosa esagerata, ma quello era il modello Corea". 

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