Il cambiamento, per il Napoli, dovrebbe essere radicale o sfumato?
“Credo che il cambiamento debba essere immediato. Determinate realtà, come Napoli, Lazio e Roma che, seppur importanti, non sono abituate al successo come altre, hanno bisogno di un cambiamento dopo il successo. Vincere è bello, ma per ripetersi si necessita di una struttura di cui questi club, purtroppo, non godono. Confermarsi è difficilissimo, a maggior ragione con quei cambiamenti essenziali per una società come il Napoli. Se De Laurentiis dovesse riuscirci, sarebbe un risultato straordinario. La strategia del Napoli mi intriga. La decisione del club azzurro di affidarsi allo scouting è giusta, si tratta di un settore dove il Napoli è all’avanguardia. I veri fuoriclasse del Napoli sono loro, e credo siano già alla ricerca dei profili giusti per la squadra. L’incognita, forse, è rappresentata dalla scelta di affidarsi a Rudi Garcia, un tecnico che non mi fa impazzire. Sono, però, pronto a ricredermi".
Tra i tifosi del Napoli c’è già molto disfattismo in questa estate…
“Se i risultati sono quelli raggiunti lo scorso anno allora… Erano in molti a pronosticare un Napoli fuori dalla Champions, persino dall’Europa. Invece, la pratica Scudetto è stata chiusa già a novembre. Bisognerà dare tempo a questa società, ad i dirigenti ed allo scouting di fare il proprio lavoro”.
Crede che sia plausibile, per Lotito e De Laurentiis, trovare un punto di incontro per il passaggio di calciatori tra i due club?
“Dovrebbe essere così. Due imprenditori svegli, lungimiranti ed intelligenti dovrebbero trovare una strada comune. Ognuno deve, naturalmente, tutelare i propri interessi, ma chi può concretamente contrastare il dominio – sportivo – del Nord sono proprio i due presidenti appena citati. Sarebbe auspicabile, dunque, poter maturare una comune strategia”.
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