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Bordin: “Il Napoli può ancora arrivare quarto, Lindstrom è un calciatore di qualità”

Lindstrom
A 1 Station Radio è intervenuto l'ex allenatore del Verona ed ex calciatore del Napoli
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A 1 Station Radio è intervenuto Roberto Bordin, ex allenatore del Verona ed ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Chiunque venga ad allenare il Napoli sembra debba obbligatoriamente schierare il 4-3-3. Cosa ne pensa?

“La bravura di un allenatore è anche quella di adattarsi alle caratteristiche dei giocatori a disposizione. Si può anche scegliere una impostazione a tre che possa sfruttare le ali esterne. È ovvio che, quando hai calciatori importanti, devi poterli inserire nella posizione migliore per esprimere il loro potenziale. Nel caso degli azzurri, si può pensare di schierare Kvaratskhelia sugli esterni senza inficiare il suo potenziale offensivo. Tutto dipende, oltre al modulo, da come si parla con i giocatori e quali sono i compiti in campo”.


Con le caratteristiche dei calciatori azzurri, crede sia una squadra più strutturata per il 4-3-3 o per una impostazione a tre?

“Se hai tre centrali forti puoi fare una difesa a tre. È necessario, però, avere dei centrali di ruolo che possano disimpegnarsi al meglio in copertura e nei recuperi. Personalmente, non gradisco spostare un terzino come braccetto di una difesa a tre. Snaturare un giocatore per adattarlo ad un modulo non è mai conveniente. Sarebbe meglio impiegare un terzino come quarto di centrocampo o il quinto”.

Si può dire Mazzarri, vista l’emergenza, abbia fatto bene a dare priorità alla solidità difensiva?

“È lui che guida la squadra e che può capire quali sono le esigenze della squadra. Anche per quanto riguarda il modulo sarà stato Walter a scegliere quel che ritiene più opportuno per la squadra”.

Crede che il Napoli sia ancor in tempo per piazzarsi tra le prime quattro del campionato?

“Credo proprio di sì. C’è ancora tanto da giocare e le possibilità ci sono. È ovvio che bisogna inanellare delle vittorie, anche guardando i risultati delle rivali. Tuttavia, i punti da conquistare sono tanti e bisogna andarseli a prendere”.

La scarsa prolificità dell’attacco degli azzurri è un problema giustificabile soltanto con l’assenza di Osimhen?

“È sicuramente una pedina fondamentale per il Napoli. Il Napoli, però, in quanto squadra campione deve poter sopperire anche a defezioni importanti. La rosa degli azzurri è competitiva, anche in panchina. Proprio la panchina è stata un fattore decisivo per il trionfo dello scorso anno”.

Che gara sarà tra Napoli e Verona?

“Le partite vanno sempre giocate sul campo. Per quanto sono preparate le squadre oggi è sempre importante poter approcciare al meglio ogni partita. In ogni gara può esserci un episodio che può incrinare la preparazione settimanale, per questo è fondamentale essere pronti a trovare le soluzioni giuste e sapersi adeguare. Sulla carta, il divario è abbastanza netto ma, come detto, può non bastare. Sarà importante, dunque, giocare sullo stesso piano dell’avversario e cercare di sfruttare le proprie potenzialità”.

Al Napoli ci sono due giocatori agli antipodi: da un lato c’è Zielinski, ormai in procinto di salutare gli azzurri; dall’altro Lindstrom, che ancora non riesce ad esprimere il proprio talento.

“Zielinski è un giocatore dalle qualità incredibili, mi piace tantissimo. Lindstrom è un giocatore di qualità, sicuramente valido. Capita, a volte, che un calciatore di talento non riesca a trovare spazio in un determinato contesto tattico. Credo, però che potrà avere l’occasione di dimostrare il proprio potenziale”.

Rudi Garcia è stato esonerato con la squadra quarta in classifica e ad un solo punto dalla qualificazione matematica agli ottavi di Champions, mentre oggi anche Mazzarri è oggetto di critiche. Anche lei è stato sollevato dall’incarico nonostante una media punti di 2,06. Perché si tende ancora a colpevolizzare gli allenatori?

“È una domanda che andrebbe posta a chi esonera gli allenatori… Anzitutto, non condivido la conferma per sola riconoscenza verso un allenatore che abbia vinto. Sono del parere che, se non si è convinti, si deve cambiare ad inizio anno. Per quanto riguarda me, ho vinto coppa e campionato. Quel che conta in Moldavia, tuttavia, era approdare in Europa. Ho fallito la Champions ma mi ero qualificato in Europa League. Credo, però, sia opportuno attendere l’esito di un girone per esonerare un allenatore. Abbiamo fatto una grandissima partita con la Roma, perdendo due a uno. Poi, c’è stata la brutta sconfitta di Praga, dove anche i giallorossi uscirono sconfitti. Ricordiamoci il valore della rosa che avevo a disposizione, soltanto quindici milioni confrontati alle centinaia di milioni di squadre come la stessa Roma. Sono fattori che andrebbero considerati. È il nostro lavoro e le cose, purtroppo, vanno così”.

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