rubriche

Quando Mazzarri, l’ex Dzemaili e Cavani firmarono la pazza rimonta al Torino

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Il 30 marzo 2013, sabato di Pasqua, Walter Mazzarri affrontò i granata per l'ultima volta da tecnico azzurro

Domenica alle 15.00 il Napoli di Mazzarri affronta il Torino di Juric allo stadio Olimpico-Grande Torino, match che chiude il girone d'andata del campionato di Serie A. Il tecnico azzurro è tornato sulla panchina dei partenopei dopo dieci anni, ma ha allenato anche sulla panchina dei granata dal gennaio 2018 al febbraio 2020, per lui quindi sarà una sfida dal sapore speciale. Gli uomini di Mazzarri sono chiamati al riscatto, dopo aver conquistato solo un punto nelle ultime due partite, mentre i granata hanno perso tutte le ultime cinque partite contro gli azzurri in campionato.

Torino-Napoli 2013, quando Dzemaili e Mazzarri sommersero i granata all'Olimpico

—  

Il 30 marzo 2013, sabato di Pasqua, Mazzarri affrontò il Torino per l'ultima volta da tecnico del Napoli. Gli azzurri cercavano di restare attaccati al treno scudetto, a -9 dalla Juve a nove giornate dal termine del campionato. I bianconeri erano impegnati a San Siro contro l'Inter e vinsero 1-2, quindi gli azzurri erano costretti a vincere assolutamente a Torino per restare aggrappati ai bianconeri. Era il Napoli di Cavani e Hamsik, orfano di Lavezzi ceduto nell'estate del 2012 al PSG per circa 30 milioni, ma con un Lorenzo Insigne in rampa di lancio. Ma curiosamente, il protagonista di quella serata, non fu alcuno di questi grandi campioni, ma un centrocampista poco abituato a segnare fino a quel momento: Blerim Dzemaili. Il centrocampista svizzero visse il classico stato di grazia degli ex, visto che aveva già vestito la maglia del Torino nella stagione 2008-2009, in cui non segnò alcuna rete. Fu proprio lo svizzero ad aprire le danze al 10° minuto, non esultando per rispetto dei suoi vecchi tifosi, ma dopo 20 minuti il solito Barreto trovò il pareggio. Il rigore fallito da Hamsik al 39° non lasciava presagire nulla di buono. Ma all'alba del secondo tempo, Dzemaili trovò il nuovo vantaggio azzurro, ancora senza esultare, ma i granata ribaltarono il risultato in 4 minuti, tra il 74° e il 78°, con un rigore di Jonathas e  il solito (anche lui) Meggiorini. Sembrava finita, dopo un uno-due del genere, ma non per il Napoli di Mazzarri. Dopo 2 minuti Dzemaili mette a segno una clamorosa tripletta, ma stavolta lasciandosi andare ad una sfrenata esultanza, in barba al rispetto per i tifosi granata. "Quando mi ricapita di festeggiare una tripletta?", si sarà chiesto lo svizzero. Un pareggio sarebbe stato grasso che cola per gli azzurri per come si era messa la partita, ma negli ultimi dieci minuti salì in cattedra il Matador Cavani, con una doppietta in sei minuti, tra l'84° al 90°, che stese definitivamente il Torino con un 3-5 storico, 25 anni dopo quello inflitto alla Juve nello stesso stadio, l'allora Comunale. Alla fine di quel campionato agli azzurri non riuscì la rimonta scudetto sui bianconeri, chiudendo al secondo posto con 78 punti in classifica, allora record di punti per il club azzurro. Il Torino chiuse a quota 39, con un punto di penalizzazione, al sedicesimo posto che valse una non scontata salvezza.

A cura di Domenico D'Ausilio

©RIPRODUZIONE RISERVATA



Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Napoli senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Calcio Napoli 1926 per scoprire tutte le news di giornata sugli azzurri in campionato e in Europa.