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(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Anche oggi, al termine delle gare giocate in questo turno infrasettimanale, proponiamo qui la rubrica di Calcionapoli1926 dedicata ai Top&Flop della giornata appena trascorsa nel campionato italiano di Serie A.
TOP
UDINESE: Gara ordinata ma gagliarda degli uomini di Gotti a San Siro contro il Milan, quella squadra (ora lontana) che qualche mese fa era designata da tutti come la possibile vincitrice del campionato. La realtà ora rivela altro, stante il fatto che i rossoneri stanno facendo un'annata meravigliosa. È l'Inter la compagine più quadrata e più pronta per arrivare al titolo. Così, senza Ibra e Calhanoglu il Milan ha creato poco e rischiato tanto. In ripartenza De Paul e Llorente sapevano come tenere il pallone e smistarlo, hanno alzato il livello tecnico complessivo e alla fine il goal di Becao li ha premiati. Poco importa il pareggio (ancora su rigore!!!) al 97' di Franck Kessié, l'Udinese sta facendo un signor campionato. È una squadra solida, fisica, contro la quale è sempre difficile portare a casa un risultato netto. E se avesse vinto a San Siro, la squadra di Gotti non avrebbe rubato un bel niente. Il Milan si impantana, ma l'Udinese è la squadra che incassa meglio in tutta la Serie A. Come un sacco da boxe.
SASSUOLO-NAPOLI: Che bella la gara del Mapei Stadium tra neroverdi e azzurri. Il rammarico di entrambe le squadre ne è una (bella) testimonianza. De Zerbi ha riacciuffato la gara al 93' su rigore dopo che Insigne sempre su rigore aveva portato in vantaggio il Napoli tre minuti prima. Ma il Sassuolo era già in vantaggio fino al pareggio sul finale di Di Lorenzo, servito ancora da capitan Insigne (a cui è stato annullato un goal capolavoro nel primo tempo). Poi due pali, parate di Consigli e Meret, contropiedi e tecnicismi. E c'è chi si preoccupa degli errori difensivi. Ma allora decidiamoci: se vogliamo vedere bel calcio, se vogliamo che una partita finisca 3-3, 4-4, 18-16 e vogliamo divertirci scordiamoci della tattica, degli errori individuali. Le partite senza errori terminano 0-0. Non si può volere questo e pure l'altro. A Sassuolo si è visto il gioco del calcio, si sono viste due squadre tecniche che pensavano a come offendere e non a come impedire le imbucate degli avversari. Quella, è solo una conseguenza. Se poi non è questo che vogliamo vedere, si smetta seduta stante di inneggiare al calcio della Premier League e si apprezzi di più la tattica (con conseguenti partite bloccate per 70' sullo 0-0).
LEONARDO SEMPLICI: Il Cagliari recupera punti salvezza con due vittorie consecutive (nelle precedenti 10 partite i sardi avevano raccolto un solo punto su 30 disponibili, ndr): non era così difficile. Il nuovo tecnico non ha fatto granché oltre ad aver procurato una nuova (migliore) organizzazione difensiva. Poi la qualità degli uomini ha fatto il resto, e parliamo di calciatori come Nandez, Simeone, Nainggolan, Klavan, Zappa, Pavoletti, Cragno, Joao Pedro etc. Non proprio gli ultimi arrivati. Proprio per questo è stato Semplici mettere tutto insieme e trovare una nuova quadra, come sempre - specie per un allenatore che alla fine arriva dal "basso" ed è abituato a queste pressioni - partendo dalla zona difensiva, dal non prenderle prima di darle. E poi la solidità porta i suoi frutti, nel migliore dei casi anche subito, come è successo. Contro Crotone e Bologna due vittorie fondamentali per respirare, ma ora serve progettualità e continuità. Per iniziare il prossimo anno con una testa diversa, più alta.
FLOP
MILAN: Bruttissima l'involuzione del Milan di Pioli, che nelle ultime 10 partite ha perso 4 volte e pareggiato una. Sembrava davvero trattarsi dell'anno della svolta per questa squadra, che invece sta dimostrando di aver gettato di molto il cuore oltre l'ostacolo e di starne pagando le conseguenze. Probabilmente ciò che aveva guadagnato prima era troppo rispetto ai valori effettivi della squadra, e il campionato sta restituendo questa verità. Ci avviciniamo alla fine, mancano 13 giornate, non così tante. I rossoneri rischiano di farsi beccare dalla Juventus e farsi soffiare il secondo posto. Che perdano il terzo è molto difficile, ma vuoi vedere che alla fine le griglie iniziali saranno rispettate, e che lo Scudetto se lo giocheranno Inter e Juventus? Difficile ad oggi pensare il contrario, nonostante gli uomini di Pirlo giochino in modo molto irregolare. Poi, la questione rigori: il caso sta dando davvero una mano al Milan, che è al 16esimo tiro dal dischetto di questa stagione - dato davvero anomalo, se si pensa che al secondo posto un'altra squadra ne ha battuti solo 6. Senza questi, i rossoneri forse avrebbero ancora meno punti. Come sempre, le chiacchiere stanno a zero. A parlare si dovrebbe aspettare.
FIORENTINA: Se la Roma o l'Atalanta sono le due squadre più piacevoli da guardar giocare in Serie A, la Fiorentina è sicuramente la formazione più noiosa. Tranne dei fantastici primi 20' a San Siro, Prandelli non ha mai saputo dare ritmo ai suoi, che pur avendo molta qualità sembrano impacciati, bloccati e in una continua fase di slow motion. Non bastano i piedi di Ribery, Biraghi, Castrovilli, Vlahovic, Milenkovic, Amrabat (che sta deludendo, ma era un fenomeno a Verona). Non basta un giocatore del calibro di José Maria Callejon - messo da parte in modo folle - a far effettuare due passaggi precisi e in verticale ai Viola. Come per il Cagliari (ma per loro fortuna con risultati meno gravi nel breve), la Fiorentina raccoglie troppo poco rispetto ai valori che ha. Ma perché? Sarà che il Covid-19, l'assenza di pubblico ha annichilito gli stimoli delle squadre di media classifica? Una cosa è certa: se gioca la Fiorentina in TV il tifoso medio italiano cambia canale. E questa è una sconfitta per tutti.
A cura di Mattia Fele
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