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(Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)
Anche questa settimana ci ritroviamo il lunedì in occasione della nuova rubrica di Calcionapoli1926.it, dedicata ai protagonisti Top&Flop di ogni giornata della Serie A.
TOP
Da un po' di tempo Lorenzo sembra riflettere una luce nuova, questa volta propria. Non può essere un caso l'assenza dei tifosi, massa informe che ha sempre discusso in un modo o in un altro il capitano del Napoli. Gattuso, poi, gli ha restituito nuova linfa: l'attaccante ora ha condizione, corsa, forza nelle gambe. E le sue idee vengono di conseguenza. Da mesi anche in Nazionale Insigne bacia il pallone con i piedi, lo mette un po' dove gli pare e ruba un tempo agli avversari come pochi altri numeri 10 in Europa. Non ultimi i due goal consecutivi in campionato, cosa che non accadeva da tempo. Maradona è scomparso e il Napoli ha segnato 8 goal in due partite, con ad aprire le marcature sempre Lorenzo che guarda in alto e ringrazia, ma in alto ci è già arrivato. Di più: la prossima sarà la prima gara nello stadio intitolato al suo idolo. Posseduto. Insignito.
Finalmente il giocatore che conoscevamo (chi per il videogioco FIFA, chi perché guarda e vede il calcio) e che aspettavamo. Il marocchino aveva dato lampi di sé nelle prime giornate, come nel caso della gara di Benevento, ma poi aveva deluso tantissimo a Madrid. Suoi gli errori che hanno dato vita a due dei tre goal del blancos. Ieri però si è visto altro. La sua ricerca della profondità è impressionante, soprattutto perché lo guardi attaccarti da 40 metri più indietro. Arriva come una saetta ed in un secondo te lo ritrovi alle spalle; senza accorgertene prendi un vento che neanche la Tramontana. Il suo secondo goal una vera perla, con una siringa di sinistro difficilmente prevedibile e prendibile per Skorupski. A Milano continuano le discussioni sui moduli e sull'allenatore, ma è certo che con questa qualità in campo l'Inter andrà lontano. Che sia oggi o domani.
In un Milan laborioso e giovane che non perde né pareggia mai, il più luminoso e pulito è Franck Kessié. L'ivoriano proprio non riesce a sbagliare una scelta, una lettura. Ogni singola giocata o suo posizionamento è funzionale agli schemi di Pioli e all'evoluzione della squadra rossonera. Spazzato via il vociare circostante: il Milan non è una squadra gonfiata, è una squadra forte. E poi che dire dei calci di rigore di questo ragazzo. Dai tempi dell'Atalanta Franck è amico del dischetto più di un giocatore di Hockey sul ghiaccio, ha ipnotizzato tutti i portieri d'Italia e giornata dopo giornata si mostra infallibile dagli 11 metri. O quasi, ma la perfezione ancora la devono inventare (seppur qualcuno la ricerca, con risultati tragico-patetici). E così, con nonchalance, il Milan vola e lui giganteggia coi piedi per terra. KESSarà mai.
Le due squadre più vivaci di questa Serie A si sono annullate a vicenda, producendo uno squallido 0-0. Camomilla domenicale, la gara ha fatto saltare tutte le aspettative: lenta la Roma nel primo tempo e (come al solito) inconsistente il possesso palla del Sassuolo. Meglio i giallorossi nella seconda frazione ma senza Pedro, espulso al 40' per una doppia ammonizione molto discussa. De Zerbi tra i due litiganti è comunque più felice (e ha ragione): la sua squadra si trova in una posizione impensabile e che farà fatica a proteggere, se continuerà con questo fondamentalismo. I neroverdi però hanno tutte le potenzialità per arrivare in Europa League. Ma sulla carta, la rosa del Sassuolo è tanto inferiore a quella della Fiorentina? Nel calcio gli episodi fanno tanto. Ma quello di ieri è stato uno di quegli episodi di metà stagione insopportabili alla vista e che speri finiscano presto. Così la Serie non la guarda nessuno. E che delusione
La Juventus ha vinto il derby per 2-1. Il Torino ha perso il derby per 1-2. Sembrano la stessa frase, ma solo una è vera ed è la seconda: i granata hanno ad un certo punto giocato all'harakiri e hanno deciso di prendere due goal identici su due cross di Cuadrado, fatti apposta per muovere la difesa a zona sugli sviluppi di un calcio d'angolo. E così, McKennie e Bonucci sono passati per vincitori, ma in realtà la squadra di Pirlo è stata poca cosa dall'inizio alla fine. Nel primo tempo il Torino avrebbe potuto segnare almeno un'altra volta, ma Zaza invece di tirare ha telefonato a Szczesny - "Pronto? Sta arrivando la palla!" "Ok Simone, l'ho presa, ti ringrazio" -. Lungi da chi scrive volersi accanire contro la squadra di Giampaolo, ma serve una svolta nella testa, o altrimenti si rischia la B senza scherzare. Banalmente Tori-NO.
Decima giornata, non solo Top&Flop: il goal più bello secondo CN1926IT
A cura di Mattia Fele
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