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TOP&FLOP della 7ª giornata: Mkhitaryan, che tripletta! De Zerbi si specchia, Inzaghi rischia

VERONA, ITALY - DECEMBER 01:  Henrikh Mkhitaryan of As Roma celebrates the victory after the Serie A match between Hellas Verona and AS Roma at Stadio Marcantonio Bentegodi on December 1, 2019 in Verona, Italy.  (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Si apre oggi la nuova rubrica con cadenza settimanale di Calcionapoli1926.it, dedicata ai protagonisti Top&Flop di ogni giornata della Serie A. In questo campionato così anomalo, minato dall’emergenza epidemica in tutti i suoi aspetti...

Mattia Fele

Si apre oggi la nuova rubrica con cadenza settimanale di Calcionapoli1926.it, dedicata ai protagonisti Top&Flop di ogni giornata della Serie A. In questo campionato così anomalo, minato dall'emergenza epidemica in tutti i suoi aspetti e dalle incertezze tecniche che ne possono derivare, è ancor di più valido il concetto secondo cui ogni dettaglio fa la differenza. Un cambio giusto, una giocata, una scelta, una chiave tattica. Il più piccolo episodio può diventare grande spartiacque tra un "prima" e un "dopo". Immergiamoci allora e scopriamo i protagonisti della giornata appena trascorsa.

Top&Flop della 7ª giornata di Serie A

VERONA, ITALY - DECEMBER 01:  Henrikh Mkhitaryan of As Roma celebrates the victory after the Serie A match between Hellas Verona and AS Roma at Stadio Marcantonio Bentegodi on December 1, 2019 in Verona, Italy.  (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

TOP

1. MKHITARYAN. 

Continua il momento di forma della Roma di Fonseca, a tratti parsa inarrestabile contro il Cluj lo scorso giovedì. Il tecnico cambia tanti uomini tra una gara e un'altra e il risultato lo premia. Fiducia o fortuna?

Nel frattempo, proprio l'armeno aveva aperto le danze in Europa League al 1'. Il tecnico portoghese lo ha da inizio stagione avvicinato alla porta avversaria e il giocatore ha risposto con prontezza, fino a trasformarsi ieri pomeriggio nella gara contro il Genoa nell'intero reparto offensivo giallorosso in assenza di Dzeko. Più che armeno è un'armata, anche da solo. Esplosivo.

2. MIRANCHUK

Finalmente Aleksey! Gasperini lancia l'ex Lokomotiv Mosca in Serie A e subito torniamo a dire che Sartori e Percassi hanno l'occhio lungo quanto a talenti. Il mancino elegantissimo del calciatore russo si infila alla sinistra di Handanovic al momento giusto, e questo fanno i grandi calciatori, anche i predestinati: toccano il pallone poco ma bene, si fanno conoscere appena ne hanno la chance e determinano, conoscono, vedono il gioco. Oggi chi ha osservato il match da spettatore ha scoperto un talento delizioso. Eroico chi lo ha schierato al Fantacalcio. Ed è solo l'inizio.

3. GATTUSO

Il Napoli ha vinto, ma è il suo allenatore a risultare in vista nella nostra speciale classifica. A fare notizia sono le sue parole a fine gara, che mettono fine (era ora) alle dicerie sullo Scudetto nell'ambiente giornalistico napoletano. Il mister ha voluto difendere i suoi ma anche il suo lavoro, allo stesso tempo mandando un messaggio a chiunque abbia intenzione d'ora in poi di criticare gli azzurri dopo una singola sconfitta, senza guardare né al trend (più che positivo) né ai reali aspetti tecnici: "A Napoli sto sentendo troppe polemiche e troppi maestri. Mi hanno rotto le pa**e". Ma nel frattempo il Napoli è potenzialmente secondo a 15 punti, togliendo il risultato a tavolino. Moto-Rino.

FLOP

 NAPLES, ITALY - NOVEMBER 01: Roberto De Zerbi US Sassuolo coach during the Serie A match between SSC Napoli and US Sassuolo at Stadio San Paolo on November 01, 2020 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

1. DE ZERBI.

Partita tutt'altro che vivace quella tra Sassuolo-Udinese, anticipo del venerdì a dir poco soporifero. I neroverdi non confermano (per niente) la grande prestazione e la dimostrazione di gioco offerta domenica scorsa contro il Napoli, sbattendo contro il muro di Gotti (non così rigido in altre occasioni, trattandosi della penultima della classe), nemmeno lui così esuberante, diciamo così. De Zerbi non ha e non vuole avere piani di riserva, si accontenta di giochicchiare nella propria metà campo finché sonno non ci separi. Dei 576 passaggi effettuati dai suoi in tutta la gara, almeno 350 sono avvenuti tra Marlon, Ferrari e Ayhan, tre difensori che se non altro così hanno avuto occasione di conoscersi meglio. Tiri in porta che si contano sulle dita di una sola mano per uno 0-0 che niente toglie alle ambizioni del Sassuolo e a quelle del suo tecnico, che ha idee sopraffine (sgraffignate a Sarri, ndr). Ma, si sa, le idee senza applicazione pratica sono involucri vuoti. Urge un piano B e un piano U: di Umiltà.

2. FILIPPO INZAGHI

Quarta sconfitta consecutiva in campionato per un Benevento un po' fiacco. Passino i 5 goal presi da Inter e Roma e la sconfitta casalinga contro il Napoli, ma quella di ieri (0-3 contro lo Spezia, ndr) ha fatto suonare nell'ambiente campano un allarme non da poco. Tiri in porta arrivati da giocate singole, confusione a centrocampo e in difesa, poca organizzazione e marcature scomposte in area. Pippo Inzaghi avrebbe da imparare da suo fratello, ma continua per la sua strada (sarà giusta, quella da allenatore?) per ora raccogliendo ben pochi frutti. Dopo lo spettacolare dominio della Serie B 2019/20 ci si aspettava di più dai suoi e soprattutto da lui. Lo stesso tecnico ha ammesso, nel post-partita: "Questa è una partita che si deve far riflettere, la Serie A è un'altra cosa". Ha colto il punto. Proprio lui, esperto equilibrista da giocatore di quella corda di violino che è la linea dei difensori, rischia di finire fuorigioco.

3. DYBALA

Seppur ingenerose le critiche per la Joya per l'errore che ha portato al goal di Caicedo al 90', non si può dire che per Paulo il momento sia dei migliori. L'argentino non sembra più lo stesso dopo l'infortunio e non sembra - soprattutto - ritrovarsi bene nel nuovo sistema di Pirlo, che sostanzialmente fa meglio quando gioca di rimessa. E se questa tipologia di gioco ha un suo perché con interpreti come Rabiot, Ronaldo, Morata e Kulusevski, ecco che le qualità dell'ex Palermo vengono soffocate. Non sta a noi stabilire quanto sia giusta o meno la sua esclusione, ma per ora Dybala sembra ci stia mettendo del suo. I pochi minuti in campo di ieri hanno ancora una volta mostrato quanto nel calcio conti l'atteggiamento giusto, soprattutto se si tratta di un campione di quel calibro. Indolente.

Settima giornata, il goal più bello secondo CN1926IT

La settima giornata del campionato di Serie A ha contato pochi goal, solo 17 a fronte dei 37 della giornata numero 6. Il più bello per gesto tecnico e atletico è indubbiamente quello di Nandez che ha fissato il punteggio tra Cagliari e Sampdoria sul risultato finale di 2-0. Impressionante lo scatto in profondità e la qualità del tocco davanti al portiere.

A cura di Mattia Fele 

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