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PUNTI DI SVISTA – Zielinski sottotono, giusto relegarlo in panchina?
In Italia 60 milioni di CT, il calcio da sempre unisce e divide l'opinione pubblica. Noi di calcionapoli1926.it, commenteremo una notizia un fatto un accadimento visto da prospettive opposte, con Giuseppe Canetti e Tony Sarnataro.
Piotr Zielinski sembra essere largamente sottotono nell'ultimo periodo, tanto da essere relegato in panchina contro il Verona nell'ultima gara giocata dal Napoli. Ma si può mettere in discussione un talento come il suo e lasciarlo in panchina finché non tornerà ai suoi livelli standard?
Zielinski è uno dei calciatori più forti del Napoli, uno tra quei campionissimi che si contano sulle dita di una mano e che potrebbero fare i titolari in qualsiasi club al mondo. A ben vedere il Napoli non ne ha poi così tanti in rosa. Il polacco fa parte di quella schiera che comprende Koulibaly, Fabian, Insigne, forse Osimhen e Di Lorenzo. Insomma un cerchio molto ristretto. Non mettiamo in discussione il turnover, qualche giornata di riposo anche per ragioni tattiche e dell'avversario ci può stare per tutti. Già meno quando si è fuori da tutte le coppe e si gioca una sola partita a settimana fino a fine stagione.
Spalletti nel post-Verona ha spiegato che il polacco non è al massimo, ma non c'è nessun caso, e presto sarebbe tornato titolare se si allenerà al massimo. Scelte comprensibili, per carità, soprattutto se si è vinto come a Verona. Ma sentiamo di schierarci totalmente per una titolarità inamovibile del polacco. Un talento come il suo non può essere messo in discussione. Non oggi e non considerando i nomi della rosa azzurra a cui Zielinski non è secondo, forse, a nessuno. Una volta tantum (come a Verona) può andare in panchina, ovviamente, come possono andarci tutti. Ma è assurdo metterlo in discussione anche per le successive sfide, come si sta facendo già in questa settimana. Per intenderci, dopo la panchina del "Bentegodi" è auspicabile una sua titolarità al 100% sabato contro l'Udinese. A meno di guai fisici, ma non sembra essere questo il caso.
Il polacco, grazie al suo estro, può segnare ed essere decisivo in qualsiasi momento della gara. Basta essere in campo. Tra l'altro la sua duttilità è utile anche all'intera squadra che con lui in campo può passare dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Un periodo di appannamento capita a tutti, ma non per questo bisogna mettere in discussione i campioni. Dunque no alla panchina perZielinski, uno dei titolari inamovibili di questo Napoli.
Premessa d'obbligo: chi vi scrive non vuole mettere in discussione il valore di Zielinski. Il polacco è uno dei giocatori più talentuosi del Napoli e, come si suol dire, in diverse occasioni ha tolto le castagne dal fuoco alla squadra azzurra.
Tuttavia, in un momento decisivo come quello che stanno attraversando i partenopei, in piena lotta per lo scudetto, non ci sono calciatori intoccabili. Gioca chi sta meglio, chi può dare di più. E Spalletti ha dimostrato di esserne consapevole già a Verona, quando ha relegato in panchina sia il numero 20 che Lorenzo Insigne, tornando poi all'ombra del Vesuvio con il massimo risultato. Una dimostrazione più chiara di come si gestisce una rosa non la poteva dare. Si è trattata di una grande prova di coraggio e credibilità.
In ogni caso, ovviamente, la presenza in campo di Zielinski non deve essere messa in discussione a prescindere. Ci sono partite e partite e per quanto riguarda il suo impiego deciderà di volta in volta lo Spallettone, anche in base a quelle che saranno le esigenze della squadra azzurra e le caratteristiche degli avversari.
Chiaro che se Piotr dovesse tornare al top della forma, saremmo tutti d'accordo che diventerebbe molto difficile non inserirlo nell'undici titolare.
Caro lettore, dopo aver letto l’articolo, sei d’accordo con Canetti, Sarnataro o hanno preso una SVISTA entrambi?
A cura di GIUSEPPE CANETTI e TONY SARNATARO
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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