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PUNTI DI SVISTA – Tempo effettivo nel calcio, favorevoli o contrari?

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Tempo effettivo sì, tempo effettivo no?

Redazione

In Italia 60 milioni di CT, il calcio da sempre unisce e divide l'opinione pubblica. Noi di calcionapoli1926.it, commenteremo una notizia un fatto un accadimento visto da prospettive opposte, con Giuseppe Canetti e Tony Sarnataro.

Il calcio italiano sta prendendo sempre più una brutta piega per quanto concerne il tempo effettivo giocato. Sono sempre più le partite del nostro campionato che, statisticamente, risultano avere un minutaggio effettivo molto lontano dai canonici 90'. E il recupero alla fine di certo non è congruo. VAR, infortuni, sostituzioni, perdite di tempo di chi vince, falli a spezzare il gioco. Si sta parlando di introdurre il tempo effettivo come avviene in altri sport tipo il basket. In pratica ad ogni interruzione il cronometro verrebbe stoppato e rimesso in moto alla ripresa del gioco. Favorevoli o contrari?

Pensiero Canetti: favorevole, l'Italia faccia il primo passo (come con il VAR)

napoli arbitro

Come abbiamo potuto constatare negli ultimi tempi, il calcio italiano è lontano anni luce dai livelli della Premier League (o di altri top campionati europei). E le ragioni, purtroppo, non sono legate soltanto alla superiorità economica della lega inglese (o altre), bensì anche alla mentalità tutta nostrana di prediligere il risultato in luogo dello spettacolo.

In troppe partite di Serie A, infatti, si assiste alla spiacevole usanza delle perdite di tempo finalizzate a difendere il punteggio: un qualcosa che spesso rende gli incontri poco intensi, snervanti e noiosi. Inoltre, le perdite di tempo sono altrettanto spesso anche motivo di litigio tra gli arbitri e gli allenatori, soprattutto in ottica minuti di recupero. Piuttosto frequentemente vanno in scena dei veri e propri show di cui faremmo sinceramente a meno.

Insomma, i lati negativi di questa fastidiosa 'tradizione' sono molteplici. Come risolvere il problema? Semplicemente introducendo il cosiddetto "tempo effettivo".

I conservatori del mondo del pallone sicuramente obietteranno "il calcio non è il basket". Ma questa è una banalità. Certo che sono due sport diversi. Tuttavia, se le istituzioni calcistiche hanno deciso di adottare il VAR, strumento utilizzato già da molto prima nella pallacanestro, perché non prendere nuovamente spunto?

Da ricordare, infine, che la Serie A è stato il primo campionato europeo ad introdurre il VAR, venendo poi seguito da tutto il mondo. Far partire un'altra rivoluzione sarebbe un grande motivo di orgoglio per il movimento azzurro.

Pensiero Sarnataro: contrari al tempo effettivo, è calcio non basket!

Fabbri Napoli

Il calcio da che mondo è mondo si gioca in 90', con il cronometro che scorre secondo dopo secondo. Effettivamente spesso il tempo in cui si gioca è inferiore, e il recupero non sempre riesce a "stare indietro" ai minuti reali da recuperare. Solo per restare negli ultimi sette giorni della cosa si è lamentato molto Mourinho. Spezzare il gioco con piccoli falli rende la vita complicata alle big quando non riescono a sbloccare il match o devono recuperarlo. Ma introdurre il tempo effettivo non può essere la soluzione del problema.

Punto primo perché il calcio non è basket, 90' sono lunghi e di certo una partita non può durare tre ore. Sembra palese che l'eventuale introduzione porterebbe a dilatarsi fin troppo ogni tipo di match. La tradizione non prevede il tempo effettivo e perché cambiare?

La soluzione è molto più semplice ed è da cercare negli strumenti che già si hanno: recupero effettivo e sanzioni anche dure contro i "furbetti" delle perdite di tempo.

Caro lettore, dopo aver letto l’articolo, sei d’accordo con Canetti, Sarnataro o hanno preso una SVISTA entrambi?

A cura di GIUSEPPE CANETTI e TONY SARNATARO

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