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PUNTI DI SVISTA – La Serie A va avanti: giusto giocare nonostante l’emergenza Covid?

Redazione

Vista l'emergenza Covid in Serie A, sarebbe stato meglio rinviare la ventesima giornata?

In Italia 60 milioni di CT, il calcio da sempre unisce e divide l'opinione pubblica. Noi di calcionapoli1926.it, commenteremo una notizia un fatto un accadimento visto da prospettive opposte, con Giuseppe Canetti e Tony Sarnataro.

La Serie A è stata letteralmente investita dal Covid, quasi tutte le squadre hanno una lunga lista di indisponibili perché contagiati. Ma il campionato italiano non si ferma, domani andrà in scena la ventesima giornata. Viste le precarie condizioni, sarebbe stato meglio rinviare le partite?

Pensiero Canetti: sì, quella che andrà in scena domani sarà una giornata fantasma

Quella che andrà in scena domani sarà una giornata fantasma. Inutile far riferimento ai numeri o alla lista di tutti i giocatori (e non solo) finiti nel mirino del virus tra i vari club del campionato italiano. Ne verrebbe fuori un bollettino di guerra. Fatto sta che la decisione è stata presa, la Serie A continua. Sui campi, logicamente, si vivrà una situazione surreale. Molte squadre saranno costrette a schierare le riserve delle riserve se non i giovani della Primavera. Se questo è calcio... godetevelo!

Anzi no. In certe situazioni conta poco quello che pensano i drogati di pallone. Secondo chi scrive, se non si fosse ancora capito, la decisione presa dalla Lega è del tutto sbagliata. Già, perché la situazione, pur non essendo più grave, è assai più delicata di quella presentatasi un anno fa. È vero i vaccini stanno dando un grande contributo nella lotta al Covid, ma la guerra non è ancora vinta. E il calcio, certamente, non darà una mano in questa battaglia seguendo i soldi, i capricci di qualche presidente o semplicemente il calendario.

La giornata andava rinviata a data da destinarsi. Perché la salute (vedi gli stadi ancora aperti e i focolai tra le squadre) non è seconda a nessuna cosa. Infine, due appunti: basta no-vax e ideologie "libertine" varie (che poi nulla hanno a che fare con i dritti o la libertà, tutt'altro). E basta voler per forza prendere esempio da quanto avviene all'estero. Soprattutto per quanto riguarda le questioni sanitarie. In Spagna e Inghilterra sono avanti, ma solo calcisticamente parlando. Per quel che concerne la gestione del momento di emergenza non sembra che ci sia qualcuno che abbia fatto meglio dell'Italia.

Pensiero Sarnataro: no, l'Italia prenda esempio dagli altri Paesi

Il campionato, a quanto pare, riprenderà domani con la prima giornata di ritorno di serie A. Ma non mancano le partite che non si possono disputare a causa dei tanti contagi. Alla domanda se era giusto rinviare o addirittura sospendere il campionato, la risposta è sicuramente un secco NO. Ha fatto bene la Lega ad andare avanti e anzi bisognerebbe trovare un giusto punto di incontro con quelle ASL troppo invasive e che rendono, di fatto, impossibile giocare. Si parla di salute pubblica e una storia vecchia ormai due anni, ma non è possibile che al primo mini-focolaio ci siano teatrini del genere.

Inutile stare ad addentrarsi su tutti i discorsi sulla pandemia. Non siamo virologi o scienziati ma se il mondo va avanti senza chiusure non vediamo perché solo il campionato di calcio debba fermarsi. Un'azienda che tra l'altro fattura milioni su milioni allo Stato. Ci sono i vaccini, la situazione non è così negativa a livello di ospedalizzazioni come l'anno scorso (almeno a quanto si dice) e vorrebbero sospendere il tutto al primo contagio che viene fuori? L'unica cosa da fare sarebbe quella di trovare un punto d'incontro per non vietare nemmeno una partita, a meno di numeri davvero importanti (ad esempio un focolaio di 15 o più calciatori). Condizioni che farebbero scattare il rinvio automatico senza nessun intervento dell'ASL e teatrini di squadre che scendono in campo e giustizia sportiva chiamata ad esprimersi sulle vittorie a tavolino. Una (brutta) storia che si vede solo in Italia.

L'altro giorno in Spagna si sono giocate tutte le partite con Barcellona (dieci positivi) e Rayo Vallecano (diciotto positivi!) alle prese con focolai. Lo stesso succede in Inghilterra o Francia. E la figura dei commedianti dovremmo farla noi in Italia? Riflettessero le ASL... Quello che c'è da fare, a nostro avviso, è molto semplice. Nessuna sospensione, nessun intervento di queste fantomatiche ASL. Un protocollo bello e chiaro che porta all'automatico rinvio in caso di 15 positivi o più. Ci chiediamo: è così difficile?

 

Caro lettore, dopo aver letto l’articolo, sei d’accordo con Canetti, Sarnataro o hanno preso una SVISTA entrambi?

A cura di GIUSEPPE CANETTI e TONY SARNATARO

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