In Italia 60 milioni di CT, il calcio da sempre unisce e divide l'opinione pubblica. Noi di calcionapoli1926.it, commenteremo una notizia un fatto un accadimento visto da prospettive opposte, con Giuseppe Canetti e Tony Sarnataro.
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PUNTI DI SVISTA – Sanremo, pubblico al 100% al chiuso. Serie A al 50% all’aperto: dov’è l’errore?
Sanremo, piccolo teatro al chiuso, al 100%. Stadi, immensi spazi all'aperto, al 50%. Qual è la decisione sbagliata?
Domenica tornerà il campionato di Serie A, dopo un'anomala sosta di fine gennaio mai come quest'anno salutare tra infortuni, mercato aperto e la situazione Covid. Già, proprio quest'ultima, continua a tenere banco anche per quanto riguarda il pubblico negli stadi. Si tornerà da questo weekend, dopo le due giornate in cui la Lega aveva imposto il limite massimo di 5000 spettatori, all'apertura del 50% degli impianti. Peccato però che contemporaneamente in questi giorni al Festival di Sanremo è ammesso il 100% di pubblico. Quale delle due è la scelta sbagliata?
Pensiero Canetti: sbagliato aprire al 100% l'Ariston di Sanremo. Giusto tenere gli stadi al 50%
Dato il momento che sta attraversando il Mondo, quella di tenere aperti gli stadi al 50% appare una scelta abbastanza razionale, quasi obbligata e sicuramente più responsabile di quelle che si stanno prendendo nel resto d'Europa (salvo rare eccezioni). La Pandemia non è finita ed è necessario che restino in vigore determinate regole di contenimento del contagio. Che poi non si capiscono troppe le lamentele avanzate dai 'contestatori' da divano (ma anche da salotto), visto che la maggior parte degli impianti italiani sono in gran parte semideserti, con o senza restrizioni.
In ogni caso, senza divagare nell'analisi dei problemi strutturali del mondo del pallone nostrano, l'apertura completa dell'Ariston, un piccolo teatro al chiuso, è una scelta davvero sbagliata. Soprattutto, appunto, se rapportata alla giusta decisione di tenere gli stadi aperti alla metà della capienza massima.
Pensiero Sarnataro: seguire l'onda lunga di Sanremo, stadi al 100% si può e si deve
Sanremo, piccolo teatro al chiuso, al 100%. Stadi, immensi spazi all'aperto, al 50%. Non stiamo qui a discutere di quanto già sia ridicola e assurda una cosa del genere solo a leggerla così. Anche perché non vogliamo fare dietrologia dietro al fatto che il Sanremo Nazionale di mamma Rai non poteva andare ancora una volta in onda con le tribune dell'Ariston non al completo (ma a vedere lo spettacolo non è proprio così...che il caro biglietti non riguardi solo il calcio?!). Anche perché ci sentiamo di dire che la scelta sbagliata non è mica quella di Sanremo! Giustissimo farlo al 100%.
La scelta sbagliata è quella che il Governo continua ad ignorare nei confronti del calcio, come se il problema fossero gli stadi! Al cinema, al teatro, nei treni e mezzi pubblici, in chiesa non ne parliamo, ovunque si può andare al massimo della capienza. Ma allo stadio no. Perché i tifosi sono cattivi e irrispettosi delle regole, come no. Ma forse, chi è al Governo, si dimentica di quanto in difficoltà economiche siano i club. Le società chiedono ristori, gli stadi chiusi penalizzano non solo lo spettacolo ma anche le casse. Qualcuno si ricordi che il calcio finanzia lo Stato come terza impresa in Italia! E prima di decidere, ma con tutta calma ovviamente, se ascoltare i club e tornare al 75% o ad un "pericolosissimo" 100%, si guardi a cosa succeda negli altri paesi europei. Se sono troppo impegnati a fare altro lo facciamo noi: in Inghilterra e Germania restrizioni cadute, si gioca al 100%. In Francia e Spagna al 75%. Ovviamente l'Italia deve essere sempre l'ultima ruota del carro, il paese dei balocchi!
Caro lettore, dopo aver letto l’articolo, sei d’accordo con Canetti, Sarnataro o hanno preso una SVISTA entrambi?
A cura di GIUSEPPE CANETTI e TONY SARNATARO
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