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PUNTI DI SVISTA – Nazionali un danno per i club: giusto giocare tutte queste partite?

Redazione

Le nazionali hanno monitorato le ultime due settimane di calcio, in cui molti club hanno dovuto subire gli infortuni dei calciatori chiamati dalle rispettive selezioni

Nazionali un danno per i club, giusto giocare tutte queste partite?

In Italia 60 milioni di CT, il calcio da sempre unisce e divide l'opinione pubblica. Noi di calcionapoli1926.it, commenteremo una notizia un fatto un accadimento visto da prospettive opposte, con Giuseppe Canetti e Tony Sarnataro

Le nazionali hanno monitorato le ultime due settimane di calcio, in cui molti club hanno dovuto subire gli infortuni dei calciatori chiamati dalle rispettive selezioni. Questa, soprattutto negli ultimi anni, sta diventando una costante. Troppi impegni e troppe partite, è giusto?

Pensiero Canetti: si gioca troppo...

Si gioca troppo. È la realtà sotto gli occhi di tutti. Il discorso sarebbe lungo, certo, ma quello che resterebbe dopo ore ed ore di discussione è che spesso e volentieri in campo si vedono soltanto le controfigure dei vari calciatori. La domanda a un certo punto finirebbe per essere: "che senso ha?".

Che senso ha organizzare la Nations League se nella finale per il terzo posto Italia e Belgio si sono ben guardate dallo schierare la formazione titolare? Che spettacolo è? Che senso ha se anche chi parte titolare preferirebbe non giocare o, peggio, 'grida aiuto' perché nessuno si rende conto che questo non è più pallone, bensì business, tv e scommesse?

Da sottolineare, inoltre, che i calciatori sono 'proprietà' dei club. Non è concepibile che vengano fittati 'a gratis' tre, quattro o cinque volte l'anno. Il Napoli ha ben conosciuto sulla propria pelle quello che succede se qualcosa va storto: nulla. Le società ci perdono solamente, sia a livello economico che sportivo. E allora perché dovremmo schierarci a favore delle nazionali durante l'anno? Trovatemi un folle che non prenderebbe provvedimenti seri nei confronti di questo calendario.

I giocatori abbiano rispetto per chi li paga e facessero le dovute pressioni... Giusto l'esempio di Courtois.

Pensiero Sarnataro: le Nazionali vanno rispettate...

Vero, la sosta nazionali viene spesso vissuta con disappunto dai tanti appassionati di calcio, quasi come un intralcio. Interrompere la stagione del proprio club, nel bel mezzo di tante partite ravvicinate, è sempre una mazzata in fronte. Così come il weekend senza campionato. La cosa è ancor più aggravata dai tanti infortuni a causa delle troppe partite giocate in nazionale. Al di là di queste rogne, però, la nazionale va sempre onorata. Prima cosa perché per i calciatori chiamati è il coronamento di un sogno, è sempre una gioia andare in nazionale. Seconda cosa, per motivo di appartenenza. La nazione è più grande di un club, dunque le nazionali sono più importanti dei club. Vincere un mondiale è l'apice maggiore della carriera di un calciatore, con buona pace di scudetti, campionati e persino Champions League.

Facile essere tifosi solo d'estate con europei e mondiali... Dove tutti si appassionano alle gesta della propria nazionale. Ma per arrivarci ad europei e mondiali? Ecco perché va sempre onorata e data la possibilità alle nazionali di giocare.

Certo il problema delle tante, troppe partite (vedi le tre gare in meno di una settimana per i sudamericani) è un altro discorso, a cui la FIFA e l'UEFA devono porre rimedio. Così come la coppa d'Africa. Per un calciatore è giusto sognare e giocare in nazionale, ma le partite devono essere in misura giusta. Altrimenti si rischia la svalutazione del prodotto. Giocare una coppa d'Africa con la stagione in corso è un male per i club. Chi organizza queste competizioni dovrebbe trovare un rimedio. A patto di non cancellare competizioni o convocazioni, perché è giusto che un calciatore giochi e sogni di vincere con la propria nazione. Ma di sicuro le ultime voci, che parlano di un mondiale ogni due anni, non aiuta per nulla in questo senso. Anzi...

 

Caro lettore, dopo aver letto l’articolo, sei d’accordo con Canetti, Sarnataro o hanno preso una SVISTA entrambi?

A cura di GIUSEPPE CANETTI e TONY SARNATARO

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