In Italia 60 milioni di CT, il calcio da sempre unisce e divide l'opinione pubblica. Noi di calcionapoli1926.it, commenteremo una notizia un fatto un accadimento visto da prospettive opposte, con Giuseppe Canetti e Tony Sarnataro.
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PUNTI DI SVISTA – Napoli ad intermittenza e Mertens scalpita, giusto fare poco turnover?
Il Napoli è uscito sconfitto contro il Milan e ha visto complicarsi corsa scudetto: giusto fare poco turnover e non dare chance a Mertens?
Il Napoli è uscito sconfitto dal big match contro il Milan e ha visto complicarsi le chance di scudetto. A ben vedere, al di là della vittoria contro la Lazio, non è un periodo fortunato per gli azzurri. I pari con Inter e Cagliari, hanno fatto da preludio all'eliminazione in Europa League con il Barcellona e la sconfitta di domenica. Eppure nonostante tutto Spalletti non è molto propenso al turnover, ma in panchina scalpitano alcuni calciatori come tra gli altri Mertens. Giusto fare poco turnover?
Pensiero Sarnataro: squadra che vince non si cambia, Osimhen è il futuro
Il Napoli non ha raccolto molto nelle ultime gare, Lazio a parte, e come spesso succede si vogliono trovare colpevoli e soluzioni. Quando magari l'avversario è stato solo superiore e comunque aiutato da alcuni episodi che sono girati a favore (vedi il rigore non fischiato da Orsato). Mettere sul banco degli imputati Spalletti per il poco turnoverfin qui attuato è deleterio. Perché siamo pronti a scommetterci in caso di risultati positivi si esalterebbe la capacità del tecnico di affidarsi ad un blocco di giocatori. Vero, in panchina scalpitano calciatori come Mertens, Lobotka, Anguissa, Elmas e tanti altri, ma questo è segno della ricchezza della rosa partenopea. Una delle poche di serie A ad avere questo privilegio.
Squadra che vince non si cambia, recita un vecchio adagio del calcio. Ed è pura verità. Se questi uomini, i cosiddetti titolarissimi, hanno dato più di una soddisfazione al tecnico e tifosi, perché cambiare? Soprattutto in un periodo dove, dopo l'eliminazione dalle coppe, si giocherà una volta a settimana. Non c'è stanchezza, non c'è modo di cambiare. La cosa può essere fatta per ragioni tattiche in qualche determinata partita, non di più. Magari poteva esserci maggior turnover quando si giocava ancora l'Europa League, ma come fai a non affidarti al tuo miglior undici quando affronti il Barcellona e sei in lotta per lo scudetto?
Si sta parlando molto in questi giorni della discussa scelta di lasciare uno come Mertens in panchina, schierando titolare un Osimhennon al top ultimamente. E spesso troppo isolato in avanti. Sarà, ma anche qui non ci sentiamo di condannare Spalletti. Punto primo: Osimhen è il presente e il futuro del Napoli, l'investimento fatto per gli anni a venire. Con tutto il rispetto per Dries, ma ormai sul viale del tramonto. Punto secondo: se Orsato avesse fischiato il rigore su di lui, oggi tutti starebbero parlando di quant'è prezioso il nigeriano. Spalletti tiri dritto, che se questi uomini l'hanno condotto in vetta, questi uomini possono riportarcelo! Ricordando che le gare oggi si giocano in 16 e anche chi subentra può essere preziosissimo.
Pensiero Canetti: Mertens avrebbe meritato (e merita) più spazio
Non si può dire con sicurezza che se il Napoli avesse optato per un turnover più ampio avrebbe ottenuto risultati migliori tra Europa League e campionato. D'altronde, nel corso della prima parte di stagione, mister Spalletti ha sempre dimostrato di saper ben utilizzare le risorse a disposizione, riuscendo anche a valorizzarle, al contrario di qualche suo predecessore.
L'unico appunto che si potrebbe fare al tecnico di Certaldo è il basso minutaggio concesso a Dries Mertens, il miglior marcatore del club azzurro, il quale recentemente ha trascorso più tempo seduto in panchina che in campo. 6 minuti con l'Inter, 10 minuti col Barcellona, 90 minuti col Cagliari, 17 minuti al ritorno con i blaugrana, 0 minuti con la Lazio e 14 minuti contro il Milan: questo il bottino complessivo del belga negli ultimi sei incontri.
Se Mertens avesse giocato di più contro Milan e Inter il Napoli adesso sarebbe al primo posto in classifica? Non lo sapremo mai, e questo sarà uno degli interrogativi che a lungo tormenterà chi vi scrive. Di certo, però, "Ciro" avrebbe meritato (e merita) maggior fiducia. Anche perché dinanzi a lui ha un bravissimo giocatore, instancabile e generoso, ma non Edinson Cavani o Gonzalo Higuain.
Caro lettore, dopo aver letto l’articolo, sei d’accordo con Canetti, Sarnataro o hanno preso una SVISTA entrambi?
A cura di GIUSEPPE CANETTI e TONY SARNATARO
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